Rapporto Caritas 2012. Meno poveri nel Lazio rispetto alla media nazionale

Nuove forme di povertà, nuove emergenze sociali derivanti dalla crisi economico-finanziaria. E’ quanto denuncia Caritas Italiana nel suo Rapporto sulla povertà 2012, e l’attuale sistema è incapace di farsene carico.

Ma nel Lazio, l’incidenza della povertà relativa è inferiore alla media nazionale: nel 2010 il 6,6% delle famiglie residenti si collocava sotto la linea di povertà relativa. Rispetto al 2009, la povertà risulta aumentata di 0,6 punti percentuali (coinvolgeva il 6,0% delle famiglie residenti); solo due indicatori, nella tabella pubblicata a cura dell’Istat, quello relativo alle spese impreviste e quello di deprivazione Eurostat,  denunciano una situazione più problematica.
“Non riesce a sostenere spese di 750 euro”: sono in percentuale il 38,8 delle famiglie, contro il 33,3 della media nazionale.
Contemporaneamente, si evidenzia  la presenza di misure anticrisi di stampo cattolico: nel Lazio risultano attivi 62 progetti (nel 2009 erano 46). Rispetto al 2009, sono aumentati del 34,8%.  Da notare la forte presenza del microcredito per famiglie (13 diocesi), dei Fondi diocesani di solidarietà/emergenza (11 diocesi) e dei sostegni a fondo perduto (12 diocesi). Significativo il numero di progetti di orientamento al lavoro (9 diocesi) e di orientamento alla casa (7 diocesi). Meno diffuse, invece, le attività di microcredito per le imprese (3 diocesi) così come le esperienze innovative delle botteghe/empori (3) o delle carte acquisto (1) e si servono dei  14 Osservatori diocesani , con attività stabili di lettura dei fenomeni sociali presso 11 diocesi.  Un ruolo assistenziale importante rivestono le mense dei poveri: ne sono state censite 47 (10,5% del totale nazionale). Nel corso del 2009, tali strutture hanno erogato  712.219 pasti, pari ad una media di  1.951  pasti al giorno. Sempre all’interno del Rapporto Caritas, sono riportati dati di fonte Istat, relativi a tre tipi di spesa dei comuni italiani:  la spesa sociale complessiva dei comuni;  la spesa riconducibile a varie aree di bisogno che, con molta probabilità, riguardano persone con disagio economico;  la spesa destinata agli interventi per la povertà (cioè “interventi e servizi per ex detenuti, donne maltrattate, persone  senza fissa dimora, indigenti, persone con problemi mentali e altre persone in difficoltà non comprese nelle altre aree”). La spesa sociale complessiva nel Lazio è risultata pari a 134,24 euro procapite (111,35 in Italia); quella nell’area povertà è notevolmente più bassa, essendo pari a 12,56 euro procapite (contro un valore medio nazionale pari a 8,53 euro).

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