Genova, Premio “La ragazza di Benin City”: cronaca di una serata per la civiltà

GENOVA – Isoke Aikpitanyi e Claudio Magnabosco, fondatori del Progetto “La ragazza di Benin City” sono commossi, di fronte al salone gremito della Commenda di Prè, superbo edificio risalente al 1.100, dove il pubblico assiste seduto o appoggiato alle colonne di spina, sotto le antiche volte a crociera, alla premiazione di personalità che si impegnano contro la tratta di esseri umani e in particolare delle donne nigeriane.

La cerimonia si svolge durante il pomeriggio del 16 dicembre. Sempre sorridente, Isoke – attivista, scrittrice e poetessa nigeriana – consegna il Premio “La ragazza di Benin City” a don Andrea Gallo, sempre in prima linea nella difesa dei migranti e dei moderni schiavi. Don Gallo ha lodato l’impegno che è alla base del Progetto e ha posto in rilievo come l’atrocità del traffico di donne africane, destinate dal crimine organizzato alla prostituzione, sia un obiettivo di assoluta priorità per la società moderna. Il poeta e difensore dei diritti umani Roberto Malini riceve il prestigioso riconoscimento abbracciando a lungo Isoke e alzando la targa al cielo. Quindi rivolge al pubblico un appello, sottolineando come sia importante che ognuno faccia propria la tragedia delle donne private della libertà, della dignità e di ogni diritto: “La tratta di esseri umani – che trasforma donne, bambini e uomini innocenti in mercanzia sui mercati della prostituzione, della schiavitù e su quello, atroce, degli organi umani – riguarda tutti noi e in primo luogo le istituzioni, che spesso sono assenti e lasciano soli i difensori dei diritti umani. Se le istituzioni non aiutano persone coraggiose come Isoke Aikpitanyi e Claudio Magnabosco, la tratta non sarà fermata e i pochi eroi si troveranno isolati e in grave pericolo”. Oltre al premio a Malini per il suo lavoro di poeta e attivista, sono stati premiati con un riconoscimento speciale anche i 50 poeti che hanno dato vita – il 29 settembre scorso – alle letture civili di Genova e Kermanshah (Iran) e che fanno parte del movimento di poesia globale “100 Thousand Poets for Change”, che raccoglie poeti di 800 città sparse in tutti i continenti, uniti dal sogno che la poesia possa cambiare il mondo nella direzione del rispetto dei diritti umani e dell’integrità del pianeta.  Le autorità hanno ricevuto in omaggio l’antologia “100 Thousand Poets for Change” (Lavinia Dickinson Editore). Dal 2002 il Progetto “La ragazza di Benin City” assegna premi a persone, associazioni, enti che hanno dato apporto alla lotta contro la tratta e che si sono distinti per il loro impegno a favore dei diritti umani, dei migranti, delle donne. L’edizione 2012 è stata patrocinata da Consiglio d’Europa, Regione Liguria, Comune e Provincia di Genova ed è stata realizzata in collaborazione con Mu.MA e Consorzio SOL.CO Liguria. Le donne straniere aggregate nell’Associazione vittime ed ex vittime di tratta che ha sede a Genova hanno inoltre assegnato premi a Enrico Maria Papes, voce storica del gruppo rock “I Giganti”, Carla Peirolero, ideatrice del festival del Suq di Genova, Amnesty International, Karla Caprio, redattrice della tv Al Jazeera, Benicia de Jesus e le donne dell’associazione Luanda di Genova. Un momento toccante della cerimonia è stata la foto di gruppo, nel silenzio della bellissima sala, con i poeti dell’antologia, don Gallo, Popes, Isoke Aikpitanyi, Claudio Magnabosco e le donne del Progetto “La ragazza di Benin City”.

 

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