Milano: nuova profanazione del cimitero ebraico di via Jona

MILANO – Tredici stelle di David in ferro battuto sono state rubate dal cimitero ebraico di via Jona, vicino al Maggiore, a Milano. Mani ignote hanno staccato i simboli della fede ebraica dalle lapidi in cui erano incastonate. E’ una profanazione che ci riporta al 16 maggio 2006, quando un gruppo di antisemiti devastò lo stesso cimitero ebraico.

Il poeta Roberto Malini ha dedicato a quel triste episodio una delle poesie del suo ultimo libro “Dichiarazione”. La poesia fu inviata pochi giorni dopo l’atto sacrilego alle autorità milanesi, affinché dedicassero maggiore attenzione alla vulnerabilità del luogo di sepoltura. Qui di seguito, la poesia “Quaranta lapidi” di Roberto Malini (da “Dichiarazione”, Edizioni “Il Foglio”, Piombino 2013). “L’antisemitismo è un fenomeno gravissimo e sottovalutato,” ha detto il poeta milanese dopo aver appreso del furto. “Spesso i media e le autorità tendono a minimizzarne la portata, ma esso si diffonde negli ambienti intolleranti, nei circoli fascisti e neonazisti, prospettando gli inquietanti fantasmi dell’epoca più oscura della storia umana”. Nel 2011 Malini fu inserito nelle liste di proscrizione di un noto gruppo neonazista, antisemita e razzista.*

Quaranta lapidi

Quaranta lapidi vacillano
sulla pace del cimitero ebraico:
chi vuole che si sveglino
e muoiano ancora una volta,
schiacciati dalla pietra,
i morti ebrei?

Quaranta lapidi cadono
nel silenzio del cimitero ebraico;
i defunti si destano e chiedono:
“Chi turba il nostro riposo?”

Dal profondo della terra,
le loro voci salgono
all’orecchio del cielo, che le ascolta.

Quaranta lapidi giacciono
sulla terra del cimitero ebraico,
ma sotto il cielo muto
sono i vivi che non si destano
e non pensano a quello che fanno.

Durante la notte del 16 maggio 2006 ignoti antisemiti hanno abbattuto quaranta lapidi al cimitero ebraico di via Jona, a Milano.

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