Agricoltura. Parte il primo campus per lavoratori dei campi

ROMA – È stato inaugurato il primo campus per l’ospitalità dei lavoratori immigrati impegnati nella raccolta della frutta dotato di tutti i confort per l’alloggio, la cucina, i servizi e con l’assistenza di personale specializzato per la prima accoglienza, mediatore spirituale, medici e psicologi.

L’iniziativa degli imprenditori agricoli della Coldiretti è stata realizzata nella capitale della frutta piemontese a Saluzzo, in provincia di Cuneo, ed è stata avviata in occasione della presentazione del rapporto Cnel ‘Gli immigrati nel mercato del lavoro in Italià.

La Coldiretti, spiega una nota, ha deciso di allestire il primo campus per contribuire a far fronte alla situazione di emergenza umanitaria e dimostrare in modo concreto la solidarietà degli italiani nei confronti dei migranti che contribuiscono in modo determinante allo sviluppo dell’agricoltura e dell’alimentare italiano. I lavoratori saranno in parte ospitati direttamente dalle aziende agricole ma per le persone assunte dalle imprese proprie socie, che non sono in condizioni di fornire l’alloggio, l’associazione ha deciso di curare l’allestimento di tre campus nei comuni di Saluzzo, Lagnasco e Verzuolo, su aree messe a disposizione dalle amministrazioni comunali, con il contributo della Camera di Commercio e della Fondazione Cassa di risparmio di Cuneo. Sono oltre trecentomila gli immigrati impiegati nelle campagne italiane, dalle stalle in cui si munge il latte per il parmigiano Reggiano dove quasi un lavoratore su tre è indiano all’Abruzzo dove è elevata la presenza di pastori macedoni, ma i lavoratori stranieri sono diventati decisivi nella raccolta delle pesche in Piemonte, delle mele della Val di Non, nella produzione del prosciutto di Parma, della mozzarella di bufala o nella raccolta delle uve destinate al Brunello di Montalcino. I lavoratori stranieri, conclude la Coldiretti, contribuiscono in modo strutturale e determinante all’economia agricola del Paese e rappresentano una componente indispensabile per garantire i primati del made in Italy alimentare nel mondo.
(DIRE)

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