Cari giornalisti, la libertà di informazione deve riguardare anche i difensori dei diritti umani

MILANO –  Il Gruppo EveryOne sostiene la campagna European Initiative for Media Pluralism, una ICE (Iniziativa dei Cittadini Europei) che punta a raccogliere un milione di firme per chiedere alla Commissione Europea una direttiva che garantisca tutela per la libertà di stampa e dei giornalisti.

Tuttavia abbiamo scritto una lettera ai promotori dell’iniziativa, segnalando loro l’importanza di includere nell’azione civile anche i difensori dei diritti umani, che ricevono da parte delle istituzioni e dei gruppi intolleranti atti persecutori ancora più gravi e frequenti, rispetto ai giornalisti, senza neanche avere l’appoggio, su cui almeno loro possono contare, da parte dei media. 

 
“Cari amici di European Initiative for Media Pluralism, non sono solo i giornalisti a fare i conti con minacce e intimidazioni, ma anche e soprattutto i difensori dei diritti umani, i quali sarebbero tutelati da una dichiarazione delle Nazioni Unite sui Difensori dei Diritti Umani, che tuttavia viene regolarmente ignorata dalle istituzioni. Sarebbe stata molto più civile un’azione comune, ma i giornalisti hanno preferito fare “squadra” limitando la “battaglia” solo alla loro categoria. E’ un errore, perché le libertà devono riguardar anche la società civile. Il Gruppo EveryOne sta affrontando numerose cause legali proprio perché si vogliono tacitare le sue azioni a tutela delle minoranze. Sono intervenute anche le Nazioni Unite, l’Unione europea e FrontLine Defenders, per sostenerci. Inoltre riceviamo con incredibile frequenza forme diverse di minaccia e intimidazione quando divulghiamo eventi di intolleranza o repressione istituzionale: una realtà censoria e persecutoria che rende durissima la nostra attività umanitaria, esponendoci sempre al rischio di condanne inique nei tribunali. Comunque, appoggiamo i giornalisti e ci auguriamo che la mentalità civile di tutte le “categorie” si ampli, fino ad abbracciare il senso vero della libertà di espressione e informazione, che non può escludere la società civile. Roberto Malini, co-presidente del Gruppo EveryOne

 

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