Rifiuti. Le 10 proposte di Legambiente per il dopo Malagrotta

 

ROMA  – «Raccolta differenziata porta a porta per secco e umido in tutta la città. Nuovi impianti per trattare l’organico. Riduzione dei rifiuti del 10% entro 5 anni. Stop a nuovi impianti Tmb e loro trasformazione in fabbriche di materiali. Potenziamento del sistema di riuso».

Ed ancora: «una nuova discarica di servizio da utilizzare esclusivamente per i residui dei processi di lavorazione della differenziata da scegliere in modo trasparente, una nuova ecotassa regionale per lo smaltimento in discarica che possa, però, premiare i Comuni virtuosi, la bonifica di Malagrotta, un nuovo piano regionale dei rifiuti ed infine una nuova Ama per una vera svolta a Roma». Sono queste le dieci proposte di Legambiente per «liberare Roma e Lazio dalla dittatura delle discariche». A parlarne, nel corso dell’incontro «Fuori dalla palude del sistema Malagrotta», sono stati il presidente ed il vicepresidente di Legambiente Lazio, rispettivamente Lorenzo Parlati e Stefano Ciafani, insieme all’assessore all’Ambiente capitolino Estella Marino. «Per liberare Roma e Lazio dalla dittatura delle discariche- ha spiegato Ciafani- servono il coraggio e la volontà che sono mancate fino ad oggi. Per ridurre i conferimenti in discarica bisogna rendere più costosa questa modalità di smaltimento,come fatto da Marche e Sardegna e domiciliarizzare allo stesso tempo la raccolta differenziata come sta avvenendo a Milano, superando la logica dei cassonetti. La speranza è arrivare al 65% di differenziata entro due anni». Importante, secondo Legambiente, sarà il riuscire a spezzare il legame con le «lobbies» dei produttori di cassonetti. «Se sono stati firmati già dei contratti- ha aggiunto Ciafani- si valuti la loro rescissione per evitare di ingessare la città su questo modello per i prossimi anni». già dei contratti- ha aggiunto Ciafani- si valuti la loro rescissione per evitare di ingessare la città su questo modello per i prossimi anni». (DIRE)

 

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