Clima. Rischio per siti Unesco. La Statua della Libertà sarà sommersa dall’acqua

ROMA – Secondo uno studio pubblicato oggi dal giornale Environmental Research Letters l’innalzamento del livello dei mari innescato dall’aumento della temperatura mondiale potrebbe far scomparire la Statua della Libertà, la Torre di Londra, il Teatro dell’Opera di Sydney, ma anche la Torre di Pisa, Venezia e Napoli. Insomma un quinto dei 720 siti Unesco rischia di finire sott’acqua a causa del riscaldamento terrestre.

“Possiamo dire che vedremo i primi effetti su questi siti nel XXI secolo – ha detto al Guardian il principale autore dello studio, Ben Marzeion, dell’Università di Innsbruck, in Austria – solitamente quando le persone parlano di cambiamenti del clima affrontano le conseguenze economiche o ambientali, i costi. Noi abbiamo voluto valutare le implicazioni culturali”.

I siti più a rischio in Europa sono  la Torre di Pisa, sebbene non sia sulla costa, Venezia, anche se “in un certo senso si può dire che stia già risentendo ora” dei cambiamenti climatici, così come le città della Lega Anseatica, tra cui Amburgo, Lubecca e Brema, in Germania. Altri siti colpiti sono i centri di Bruges, in Belgio, di Napoli, in Italia, e di San Pietroburgo, in Russia.

Stando al rapporto diffuso lo scorso settembre dal panel intergovernativo di esperti sui cambiamenti climatici dell’Onu (Ipcc), il livello del mare dovrebbe subire un innalzamento tra i 26 e gli 82 centimetri entro il 2100, sebbene altre ricerche riferiscano di un aumento tra 0,7 e 1,2 metro entro il 2100 e tra i due e i tre metri entro il 2300. “I nostri risultati dimostrano che a fronte di un aumento della temperatura di 3° C nei prossimi 2000 anni, scenario ormai non più ritenuto come estremo, l’impatto sui siti mondiali sarà grave”, ha concluso Marzeion.

 

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