8 marzo non solo “festa” per le donne del Lazio

Occorre garantire i servizi per l’interruzione della gravidanza

 

ROMA – Alle donne nate pochi anni prima o dopo la~legge 194/78, che in Italia disciplina l’interruzione volontaria di gravidanza, la parola~aborto~non richiama alla mente infusi di prezzemolo, ferri da calza, spilloni, cucchiaini, stampelle, voli dalle scale o dalle finestre. Quelli li conoscevano bene le donne venute prima.

Le più giovani conoscono, però, i no in pronto soccorso alla richiesta della~pillola del giorno dopo–riconosciuta anche nel nostro Paese~contraccettivo d’emergenza, e non farmaco abortivo, in linea con quanto stabilito dall’Organizzazione mondiale della Sanità.La legge 194, stabilisce che gli enti ospedalieri e le case di cura autorizzate sono tenuti in ogni caso ad assicurare l’espletamento delle procedure previste di IVG. 

Nella Regione del Lazio,la Fp Cgil denuncia che  in 12 ospedali su 31 non si presta il servizio dell’interruzione di gravidanza, questo anche in considerazione che il 90%  circa dei ginecologi del servizio sanitario regionale sono obiettori di coscienza e, conseguentemente, quasi tutti gli altri Ospedali fanno sedute operatorie pochi giorni alla settimana generando liste di attesa superiori ai 15 giorni.

L’unica eccezione è l’ospedale San Camillo che ha sedute operatorie attive tutti i giorni dal lunedì al venerdì e una lista di attesa di fatto inesistente poiché garantisce interventi nel giro di una settimana ed è il primo sia per interventi sia per l’utilizzo della RU486..Il Servizio garantisce annualmente circa 2700 Interruzioni di gravidanza Chirurgiche (IVG); 450 Interruzioni di gravidanza Mediche e 200 interruzioni Terapeutiche (ITG). 

Ora anche questa realtà rischia di trovarsi in condizioni di dover ridurre o addirittura sospendere l’attività in quanto nessuno dei Ginecologi (eccetto la responsabile)  che operano nel servizio che garantisce l’applicazione della L.194 è di ruolo e due di questi, che operano da oltre 10 anni con contratti di incarico , tra l’altro gli unici che si occupano di interruzione di gravidanza terapeutiche, hanno il contratto in scadenza.Valutiamo indispensabile, dopo anni di attesa, che  oltre a garantire i contratti in scadenza e non abbassare gli standard di servizio della struttura san Camillo, si  riveda anche l’assetto della applicazione della Legge. 194 nel Lazio garantendo, finalmente, servizi stabili e rapidi.

 

Condividi sui social

Articoli correlati