Il Papa al fianco delle vittime di mafia

Sabato 22 marzo, grande attesa a Latina per il giorno della memoria

ROMA – La Veglia – Parole dure hanno segnato il discorso di Papa Francesco questo pomeriggio durante la veglia di preghiera promossa dalla fondazione Libera nella ricorrenza della XIX Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie.

Durante la veglia, tenutasi nella Chiesa di San Gregorio VII di Roma, per la prima volta un pontefice ha pregato insieme ai parenti delle vittime delle mafie.
“Per favore cambiate vita, convertitevi, fermatevi di fare il male!”. Questo è l’appello di Papa Francesco agli uomini di mafia, nel suo intervento, in cui è apparso visibilmente commosso, il pontefice ha ricalcato le orme di uno dei suoi predecessori, Giovanni Paolo II. Papa Francesco ha intimato ai carnefici: “Convertitevi per non finire all’inferno, è quello che vi aspetta se continuate su questa strada. – ha poi proseguito facendo riferimento ai valori della famiglia – Avete un papà e una mamma, pensate a loro. Il potere, il denaro che voi avere adesso da tanti affari sporchi, da tanti crimini mafiosi è denaro insanguinato, è potere insanguinato e non potrete portarlo all’altra vita”.
Poi rivolgendosi ai parenti delle vittime di mafia, il Vescovo di Roma ha espresso un messaggio di fiducia e speranza: “Mi auguro che il senso di responsabilità possa vincere sulla corruzione in ogni parte del mondo e questo deve partire dalle coscienze e da lì risanare le relazioni, le scelte, il tessuto sociale così che la giustizia prenda il posto dell’iniquità”.

Don Ciotti – Il promotore di questa iniziativa è stato ovviamente Don Ciotti, presidente della fondazione Libera, con il quale il Pontefice è entrato in Chiesa tenendosi per mano dopo essersi intrattenuto con alcuni fedeli presenti alla cerimonia.
Le parole di Don Ciotti sono state altrettanto dure ed hanno trasmesso anche un messaggio di autocritica verso la Chiesa, responsabile secondo lui di “eccessi di prudenza e sottovalutazione”.
Poi Don Ciotti ha parlato anche dei due predecessori di Papa Francesco: “ricordo il grido profetico di Giovanni Paolo II nella Valle dei Templi e l’invito di Benedetto XVI a Palermo, quando ci ha chiesto di non cedere alla suggestioni della mafia, che è una strada di morte.”

I familiari delle vittime – La partecipazione è stata ampia, una folla di fedeli ha partecipato fin dalle prime ore del pomeriggio insieme agli oltre 900 familiari delle vittime.
Tra i presenti c’erano  i fratelli di Don Pino Puglisi  e soprattutto Stefania Grasso, figlia di Vincenzo Grasso, imprenditore ucciso dalla ‘ndrangheta nel 1989, che ha rivolto un appello al Pontefice: “Ci guardi, Santo Padre. Guardi ognuno di noi, legga nei nostri occhi il dolore della perdita di un padre, di una madre, di un figlio, di un fratello, di una sorella, di una moglie, di un marito. Guardi nel nostro volto i segni della loro assenza, ma anche del loro coraggio, del loro orgoglio della nostra voglia di vivere”.
Prima della chiusura, Don Ciotti ed i fratelli di Don Diana, il prete ucciso dalla camorra di cui due giorni fa è ricorso il ventesimo anniversario della morte, hanno consegnato a Papa Francesco la spola del presbitero simbolo di lotta alla mafia, il Pontefice l’ha quindi indossata, impartendo poi la benedizione ai presenti nella chiesa di San Gregorio VII.

Il giorno della Memoria – Sabato pomeriggio a Latina, si svolgeranno le iniziative per la “XIX giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie”.
La giornata, promossa dalla fondazione Libera e dall’organizzazione Avviso Pubblico, sarà un’occasione d’incontro con i familiari delle vittime delle mafie che da anni combattono per promuovere la legalità.
Ormai alla diciannovesima edizione, la  manifestazione principale si svolge ogni anno in una città diversa, nel 2013 fu il turno di Firenze, mentre quest’anno si terrà a  Latina dove sono attese migliaia di persone provenienti da tutta Italia. 
Tra le attività proposte ci sarà anche un gruppo di attivisti che in bicicletta pedalerà da Roma al capoluogo pontino per la cosiddetta “transumanza a pedali”, evento  ideato dal gruppo musicale dei Têtes de Bois.
La “pedalata della legalità” godrà del sostegno della Regione Lazio e partirà nella serata di venerdì  dal Colosseo per raggiungere poi Borgo Sabotino.
Alle ore 9 di sabato 22 marzo partiranno gli ultimi 10 chilometri di pedalata che coinvolgeranno anche il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti ed il Presidente del Consiglio Regionale, Daniele Leodori.
I 100 chilometri totali del percorso ciclistico simboleggeranno i famosi 100 passi di Peppino Impastato, al quale verrà dedicata una mostra nella giornata di sabato 22 marzo presso il Liceo “Grassi” di Latina. 

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