Don Ciotti, centomila contro mafia e corruzione

LATINA – Si è da poco conclusa la giornata organizzata dall’associazione Libera, che è nata e continua a esistere come un gruppo che dice no all’omertà e lotta a gran voce contro l’abuso delle mafie.

La giornata ha dato il suo via alle ore 10 del mattino, con la partenza del corte al quale hanno partecipato più di centomila persone di tutte l’età , tra cui il presidente del senato Pietro Grasso, il sindaco di Latina Giovanni Di Giorgi e altri esponenti della lotta alla mafia come Rosy Bindi, e in testa a guidare la folla per le vie di Latina c’era anche Don Luigi Ciotti.

Il corte ha percorso le strade della città, e all’arrivo in piazza del Popolo si è fermato, dove sul palco allestito per l’occasione oltre ai vari interventi, sono stati letti i 900 nomi delle vittime di attentati mafiosi. La giornata è poi proseguita con degli incontri sui vari aspetti del tema mafie, aperti a tutto il pubblico.

L’ enorme partecipazione alla giornata nazionale contro la criminalità organizzata è stata resa tale anche dal raggiungimento del gruppo “ Transumanza per la legalità ”, che si è unita al corteo a “bordo”  delle proprie bici.

Molti gli interventi durante questa importante giornata, – Siamo venuti qui per cercare la verità per Don Cesare Boschin e tanti altri e per non dimenticare che le organizzazioni mafiose attraversano tutto il territorio – queste le parole di Don Ciotti che ha continuato  – Le mafie non sono infiltrate nel territorio, ma presenti. Se solo fosse un problema di criminalità basterebbe l’intervento delle forze dell’ordine ma è anche un problema di povertà e di politiche sociali -.

Anche il Presidente del Senato ha tenuto a dire la sua, prima ringraziando l’associazione che ha organizzato la giornata d’incontro e tutti i partecipanti, ha poi sottolineato che il governo e il senato si stanno impegnando con delle iniziative per la lotta alla criminalità mafiosa, perché si vuole e si deve dare delle risposte alle famiglie delle vittime, non nascondendo lo stato attuale delle cose – molte famiglie devono ancora ricevere il risarcimento-.

Anche il questore, il prefetto e il sindaco di Latina si sono uniti al ringraziamento ai partecipanti, facendo notare che “ c’è voglia di cambiamento”. – Non è un caso che questo corteo si sia svolta qui, nella zona dell’Agro Pontino- ha aggiunto il questore, che precisa che insieme al comandante della Guardia di Finanza, stanno lottando e facendo tutto il possibile per tenere sotto controllo tutto il territorio, concentrando le loro attenzioni nella zona sud del territorio, al confine con il “territorio” dei casalesi, e nella zona nord di Aprilia. 

Non è mancato il ricordo delle parole di Papa Francesco, pronunciate venerdì scorso, alla fine della veglia tenutasi con i parenti delle vittime proprio in memoria dei loro cari scomparsi. – Sento il bisogno di dire delle parole ai grandi assenti di oggi, agli uomini e alle donne mafiosi, per favore cambiate vita, convertitevi, fermatevi di fare del male -. Le parole pronunciate direttamente dal cuore, oltre ad emozionare, hanno portato alla mente quelle di Papa Giovanni Paolo II, che quasi vent’anni fa, con parole diverse, fece la stessa preghiera –Dio ha detto una volta: non uccidere. Non può l’uomo, o qualsiasi umana agglomerazione, come la mafia, cambiare e calpestare questo diritto santissimo di Dio. Mafiosi convertitevi, un giorno verrà il giudizio di Dio -.  

Tanti anni sono passati, e la malavita invece di essere sconfitta, non ha fatto che accrescere il numero dei suoi componenti e delle sue vittime. Bastassero le belle parole e le buone intenzioni, e questo male della società sarebbe già debellato, ma purtroppo non è così, quindi ci vuole un duro intervento da parte di chi può fare la differenza; Lo stato, che deve controllare il suo territorio e punire i componenti delle cosche, a noi cittadini, che non dobbiamo nasconderci nel silenzio ma denunciare chi ci vuole togliere il nostro diritto più importante, la libertà!

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