Concerto Primo maggio. Piero Pelù, diventa un caso politico. Video

ROMA – Scoppia la polemica sul caso Pietro Pelù, che durante il concertone del primo maggio ha attaccato dal palco Matteo Renzi, definendolo il boy scout di Gelli e, di fatto,  anche  le politiche che non risolvono la questione occupazionale e della dignità delle persone.

Oggi il cantante dei Litfiba è ritornato sull’argomento delle 80 euro del dl Lavoro, definendole una grande trovata pre-elettorale:  «Io parlo da persona libera da schemi di partiti e/o movimenti, ho avuto a che fare quanto basta con la ‘politica italiana’ per capire che questa mossa da 80 euro di Renzi è una gran trovata pre-elettorale di grande effetto ‘tutti bravi tutti buoni, ma solo in tempo di elezioni’».  

Pelù oggi ribadisce la sua posizione

Oggi, in una dichiarazione postata su facebook Pelù dice di voler spiegare meglio la sua ‘considerazione/richiesta’ fatta sul palco, cioè «lavoro e non elemosina». «È chiaro – dice l’artista – che 80 euro al mese aiutano un mensile che sta tra i 700-1200 euro al mese ma il problema di fondo rimane: dove sta il lavoro, quello a tempo indeterminato che ti garantirà stabilità e poi la tanto agognata pensione?». «Lo so che ci sono milioni di italiani che sopravvivono con stipendi o pensioni da vera fame, a voi va tutto il mio rispetto e la mia solidarietà non volevo certo offendervi! Con tutta la calma del mondo credo però che sia importante capire che per costruire un futuro vero per se e per i propri figli ci sia bisogno solo di una cosa: il lavoro, onesto e …ben retribuito».  Poi  continua il cantante sottolineando: «lo so già che questi soldi usciranno dalle tasche di chi li riceverà con la massima velocità come solo i grandi prestigiatori sanno fare. Come? Ad esempio con l’aumento delle accise su tutti i carburanti possibili e immaginabili, addirittura avremo le accise sulla birra… aumenteranno le tasse sui rifiuti, diminuiranno i soldi per la scuola pubblica, diminuiranno i soldi per la sanità pubblica, aumenteranno i prezzi dei servizi ‘pubblici’ che saranno privatizzati al più presto con aumenti incontrollati dei prezzi, poi diminuiranno le detrazioni per chi ha familiari a carico e per chi ha lavoratori dipendenti, questo giusto per massacrare le piccole imprese e quindi favorire solo un lavoro: quello nero». Pelù  infine insiste sul tema della Difesa e in particolare sugli F-35: «Nel mio intervento di ieri ho anche detto, per chi se lo fosse già scordato, che le spese militari per gli F-35 (dovevano essere 12, poi 15 ora 20 miliardi di euro, domani chissà?) sono una vera follia sia per motivi strategici ma soprattutto per tutto il denaro che si ‘ruberebbe’ alle ben più importanti spese sociali. La sintesi del mio intervento di ieri al Primo maggio potrebbe essere questa: tralasciando per un attimo la quantità di sprechi abominevole del nostro Stato, quanti 80 euro ci stanno dentro 20 miliardi di euro? Ma soprattutto quanto lavoro vero e onesto si può creare con 20 miliardi di euro». La conclusione del lungo post è «Stiamo uniti e stiamo rock!».

Le reazioni scatenate da Pelù

Ma a ribattere alle affermazioni di Piero Pelù è proprio Pina Picerno, capolista del Pd nella circoscrizione sud per le europee, che nei giorni scorsi è stata a sua volta al centro di una polemica, quando ha dichiarato che gli 80 euro del bonus del governo, sarebbero sufficienti per fare una spesa di due settimane. Durante una intervista alla trasmissione Ballarò la deputata, a dimostrazione della veridicità e concretezza delle sue affermazioni, aveva addirittura esibito uno scontrino del supermercato, relativo a una spesa fatta per un totale di 80,02 euro, a conferma delle sue stime ‘realistiche’ (…probabilmente per un single e non per una famiglia!).  Oggi la Picierno in riposta a Pelù dichiara: «Quando la politica va veloce succede che il rock diventa lento». Con questa battuta Pina Picierno replica alle accuse nei confronti della politica lanciate ieri da Piero Pelù durante il concerto del primo maggio.  «Probabilmente Pelù era impegnato in una registrazione di The Voice e non si è accorto di quanto stava avvenendo nel nostro paese – continua la capolista del Pd alle europee per la circoscrizione Sud – forse non sa che gli 80 euro che il governo Renzi ha deciso di redistribuire a chi ha sempre pagato non sono un’elemosina, come l’ha definita lui, ma il primo passo verso l’equità sociale che noi del Pd vogliamo assolutamente riportare in questo paese. Mi dispiace – conclude la Picierno – che a dire no a questi 80 euro sia una persona fortunata e benestante grazie al suo talento. Ogni tanto però bisognerebbe uscire dai panni del rocker milionario e indossare quelli di chi vive con mille euro al mese».

A far da eco alle parole della Picierno anche Alessandra Moretti, deputata Pd, che con l’occasione lancia una frecciata anche a Grillo dichiarando: «Sarebbe bene che i comici e i cantanti si occupassero del loro mestiere». Ospite oggi nella puntata di «Mattino Cinque», nello spazio politico condotto da Federico Novella, Alessandra Moretti ha continuato affermando che «non si possono definire 80 euro un`elemosina quando ci sono persone che le utilizzeranno per farsi una spesa in più alla settimana, farsi pagare un corso di attività sportiva o una mensa per i propri bambini».

Intanto questa mattina il blog di Beppe Grillo ha rilanciato l’attacco di Piero Pelù contro Renzi pubblicando il video in prima pagina. 

Video Piero Pelù al concerto del Primo maggio

 

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