Quote latte. Coldiretti, niente multe per l’Italia

ROMA – Niente multe latte per gli allevatori italiani quest’anno perché l’Italia non ha superato il proprio livello quantitativo di quota latte assegnato dall’Unione Europea. Lo rende noto la Coldiretti nel sottolineare che allevatori italiani di bovine da latte non devono versare il prelievo e tanto meno gli acquirenti devono trattenerlo.

Il latte ceduto alle latterie dagli allevatori italiani è stato di 10,831 milioni di tonnellate, al di sotto – sottolinea la Coldiretti – del  quantitativo nazionale delle consegne di latte assegnato all’ Italia che è di 10,923 pr l’annata che va inizia il fino al 1 aprile al 31 marzo. E’ il quarto anno consecutivo che la produzione nazionale – precisa la Coldiretti – rimane sotto il tetto massimo assegnato dall’Unione Europea all’Italia, oltre il quale scatta il cosiddetto splafonamento e le sanzioni conseguenti.  Nel resto d’Europa molti Paesi grandi produttori di latte come Germania, Olanda, Danimarca, Irlanda, Austria e Polonia hanno chiesto tramite le loro Organizzazioni agricole un aumento del loro quantitativo assegnato dal momento che le loro produzioni di latte hanno abbondantemente superato la loro quota produttiva, con la Coldiretticheè stata l’unica Organizzazione italiana ad opporsi a questa ingiustizia nell’interesse dei propri allevatori. L’anno prossimo al 31 marzo cesserà il regime delle quote latte istituito nell’Unione Europea  dai primi anni 80 per fronteggiare la sopra produzione di latte che però nel nostro paese copre appena il 65 % del fabbisogno nazionale con massicce importazioni di latte e prodotti succedanei che sta mettendo a serio rischio l’allevamento italiano della vacche da latte. La proposta di Coldiretti per   fronteggiare il dopo quote  parte innanzitutto dall’introduzione dell’ obbligatorietà dell’indicazione dell’ origine del latte su tutti i prodotti caseari non solo sul latte fresco, ma occorre anche combattere con tutte le forze in campo la grande battaglia dell’ agro pirateria sia all’ interno del nostro Paese che all’ estero. Si avvicina peraltro – conclude la Coldiretti – la straordinaria occasione dell’EXPO per far conoscere in tutto il mondo i grandi formaggi italiani DOP soprattutto in quei Paesi che hanno ampie fasce di popolazione sempre più abbienti perché saranno queste che potranno assicurare alle nuove leve di allevatori italiani il proprio futuro.

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