Carceri. L’Europa valuta positivamente l’Italia. Orlando, c’è molto da fare

 

ROMA – Il Consiglio d’Europa valuta positivamente i miglioramenti della situazione nelle carceri italiane e rinvia al giugno 2015 un’ulteriore valutazione sull’attuazione delle misure decise dal governo per affrontare il problema del sovraffollamento. 

L’organismo di Strasburgo a cui fa riferimento la Corte europea per i diritti dell’uomo ha in particolare apprezzato «l’impegno delle autorità a risolvere il problema del sovraffollamento carcerario in Italia» e «i risultati significativi ottenuti in questo campo grazie alle diverse misure strutturali adottate per conformarsi alle sentenze» della Corte, compreso «il calo importante e continuo della popolazione carceraria e l’aumento dello spazio vitale ad almeno 3 metri quadrati per detenuto». Ancora, il Consiglio d’Europa ha accolto con favore «la creazione di un ricorso preventivo nei tempi fissati dalla sentenza pilota sul caso Torreggiani» e, «per consentirne una piena valutazione, invitano le autorità a fornire informazioni complementari sulla sua attuazione». Inoltre, il Consiglio di Strasburgo prende nota con interesse delle informazioni «sulle misure prese per stabilire un ricorso risarcitorio, anch’esso previsto dalla sentenza pilota, attraverso un decreto legge che prevede la possibillità di una riduzione di pena per i detenuti» ancora in carcere «e una compensazione pecuniaria» per quelli che sono già usciti. Infine, il Consiglio ha deciso di rianalizzare la situazione entro la riunione di giugno 2015, «per effettuare una piena valutazione dei progressi compiuti» attraverso la presentazione di un bilancio da parte del governo italiano.

Il ministro per la giustizia Andrea Orlando ha accolto il giudizio positivo di Strasburgo come «un riconoscimento al lavoro fatto», ma ha anche sottolineato che si tratta solo di «un punto di partenza». «C’è ancora molto lavoro da fare. Avere risolto le urgenze, le emergenze non significa in alcun modo avere ancora un sistema penitenziario all’altezza della civiltà del nostro paese», ha detto Orlando ai giornalisti a margine di un consiglio Ue giustizia a Lussemburgo. «Credo che si debba proseguire sulla strada delle riforme. La riforma della giustizia complessiva dovrà affrontare anche questo capitolo in modo sistematico», ha concluso il ministro.

 

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