Papa: disoccupazione giovanile non e’ colpa solo della crisi

ROMA  – La mancanza di lavoro per i giovani, che rappresenta, “una vera e propria piaga sociale, in quanto priva i giovani di un elemento essenziale per la loro realizzazione e il mondo economico dell’apporto delle sue forze piu’ fresche”, non puo’ essere considerata solo un portato della crisi economica.

C’e’ un problema culturale, una chiusura anche psicologica che penalizza i giovani. Ne e’ convinto Papa Francesco, secondo il quale “il mondo del lavoro dovrebbe essere in attesa di giovani preparati e desiderosi di impegnarsi e di emergere”. “Al contrario – ha denunciato incontrando in Vaticano i Cavalieri del Lavoro – il messaggio che in questi anni essi hanno spesso ricevuto e’ che di loro non c’e’ bisogno. E questo e’ il sintomo di una disfunzione grave, che non si puo’ attribuire soltanto a cause di livello globale e internazionale”.

L’economia italiana, ha ammmesso pero’ Bergoglio, “a seguito della crisi economico-finanziaria, ha conosciuto una pesante stagnazione e anche una vera recessione, in un contesto sociale gia’ segnato da disuguaglianze e dalla disoccupazione, in particolare quella giovanile”. La preoccupazione maggiore, ha aggiunto, e’ proprio per i giovani. Ed e’ per loro che bisogna mettere in campo nuove energie e progetti imprenditoriali, ha esortato. “Questo – infatti – ha effetti positivi sulle nuove generazioni e fa si’ che una societa’ ricominci a guardare avanti, offrendo prospettive e opportunita’, e quindi speranze per il futuro”. “Quest’opera, per la quale siete stati insigniti dell’alta onorificenza, e’ piu’ che mai preziosa oggi”, ha assicurato Bergoglio ai Cavalieri del Lavoro.

Condividi sui social

Articoli correlati