Migranti. Da inizio anno 2.500 morti. La crisi che sconvolge l’Europa

ROMA – Secondo i dati diffusi dall’Onu 2.500 migranti sono annegati da inizio anno nel Mediterraneo, un numero destinato ad aumentare con la notizia ieri di 200 corpi scoperti al largo delle coste libiche dopo il naufragio di un barcone.

Il flusso di disperati dalla Siria e dal Nordafrica che tentano di raggiungere l’Europa è già molto superiore a quello del 2014 e la Germania, di gran lunga la principale destinazione delle richieste d’asilo in Europa, stima che quest’anno dovrà accogliere 800mila rifugiati.- Quanto è grande la sfida dei migranti che si trova ad affrontare l’Europa? Il numero di migranti che raggiunge l’Europa via mare è salito a oltre 300mila nel primi otto mesi di quest’anno. Secondo l’agenzia di frontiera europea Frontex, in quasi 50mila sono sbarcati sulle isole greche solo a luglio, in gran parte siriani. A metà agosto in Grecia erano arrivate 158 mila persone, secondo l’Onu, contro le 90mila sbarcate in Italia. La maggioranza di coloro che si reca in Grecia via il Mediterraneo orientale sceglie la traversata relativamente breve dalla terraferma turca alle isola di Kos, Chios, Lesbo e Samo.Il viaggio dalla Libia all’italia è più lungo e pericoloso. Secondo i dati dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni, da gennaio ad agosto 1.930 persone sono morte nel tentativo di raggiungere l’Italia. Ben 800 sono morte in un naufragio a Lampedusa il 19 aprile. Perciò ora i migranti, soprattutto siriani, tentano la via greca, piuttosto che quella libica.Secondo Frontex circa 340mila migranti sono stati individuati ai confini dell’Europa, erano 123.500 lo scorso anno. Nelle sole giornate del 6 e 7 giugno scorsi, seimila persone sono state tratte in salvo dalle acque del Mediterraneo e portate sulla terraferma in Italia. I sopravvissuti raccontano di violenze e abusi subiti dai trafficanti, molti di loro, che pagano migliaia di dollari per la traversata, vengono derubati. La traversata verso Kos o Lesbo avviene su battelli di fortuna, canotti gonfiabili, barchette di legno. La terraferma greca è un’importante via di transito, molti migranti viaggiano verso nord attraverso i Balcani, sperando di raggiungere il Nord Europa. Un altro fronte è l’Ungheria: solo a luglio in 34mila hanno tentato di attraversare il confine tra Serbia e Ungheria. Davanti a questo afflusso, Budapest ha chiesto ai partner Ue di non rinviare indietro i migranti che arrivano dall’Ungheria e sta costruendo un muro sull’intero confine serbo.

Ma una delle domande più comuni è da dove vengono i migranti? 

Il gruppo principale per nazionalità è rappresentato dai siriani, seguito dagli afghani. Poi ci sono i migranti dall’Eritrea, dalla Nigeria e dalla Somalia. La tremenda guerra civile siriana ha scatenato l’esodo. Gli afghani, gli eritrei e gli altri fuggono dalla povertà e dalle violazioni dei diritti umani. I migranti che raggiungono l’Italia sono in maggioranza eritrei e nigeriani, in Grecia si tratta soprattutto di siriani e afghani. Nel 2011 la sfida principale era rappresentata dalle migliai di tunisini che raggiungevano Lampedusa. Oggi molti meno tunisini affrontano la traversata, ma Lampedusa resta un fronte caldissimo dell’immigrazione. I dati di Frontex sono relativi agli ingressi illegali rilevati, ma molti sfuggono ai controlli.- Cosa fa l’Europa? A novembre 2014 l’Italia ha concluso la sua missione di ricerca e salvataggio Mare Nostrum, rimpiazzata da una missione europea più economica e limitata, Triton, con il mandato di pattugliare il Mediterraneo a 30 miglia dalle coste italiane. Per le organizzazioni di soccorso in questo modo le vite dei migranti sono state messe maggiormente a rischio. Dopo molte discussioni i leader Ue hanno triplicato i fondi per Triton, a circa 120 milioni di euro. Ad aprile i leader Ue hanno concordato di rafforzare il pattugliamento del Mediterraneo, di smantellare le reti dei trafficanti e di catturare e distruggere le navi prima dell’imbarco dei migranti. Tuttavia eventuali azioni militari devono conformarsi al diritto internazionale. La difesa dei diritti dei migranti poveri è difficile da proporre in un contesto economico europeo ancora negativo, molti europei sono senza lavoro e temono la concorrenza die migranti e i leader europei litigano sulla condivisione dell’onere dei rifugiati.- Perchè la Libia è un problema così grave? Due governi rivali si contendono la guida del Paese, e i jihadisti dell’Isis sono entrati in Libia. Il caos ha dato ai trafficanti di uomini la libertà di sfruttare i migranti e gli interventi delle autorità sono inadeguati. La Ue e l’Onu sperano che si possa giungere a un accordo politico che porti stabilità in Libia, ma i negoziati finora non hanno fatto molti progressi. C’è molto riluttanza a un intervento militare europeo.- Perchè il numero dei migranti è aumentato? le guerre in corso in Siria e Iraq hanno scatenato un vero esodo. I Paesi vicini alla Siria hanno ospitato tre milioni di rifugiati e ci sono milioni di profughi all’interno della Siria. Molti continuano ad affrontare il pericoloso viaggio dal Corno d’Africa e le angherie de trafficanti in Libia. La guerra ha sconvolto la Somalia e molti migranti sono veri richiedenti asilo. Nel caso dell’Eritrea, molti ragazzi fuggono dal servizio militare obbligatorio, paragonato alla schiavitù. Molti afghani continuano a fuggire dalla povertà e dalle persecuzioni, in un paese ancora scosso dagli attacchi dei talebani e delle gang criminali.

I Paesi Ue condividono l’onere dei rifugiati? Per anni la Ue ha tentato di armonizzare la politica sui rifugiati. Regole unificate dettagliate sono state introdotte con il Sistema comune europeo d’asilo, ma una cosa sono le norme, un’altra è applicarle in 28 Paesi diversi. Il Regolamento di Dublino contiene i principi di base per la gestione delle domande di asilo nella Ue: afferma che la responsabilità dell’esame delle richieste di asilo risiede in primo luogo nel Paese che ha avuto il ruolo più importante nell’ingresso o nella residenza del richiedente asilo nella Ue. Spesso si tratta del Paese d’ingresso nella Ue, ma non sempre, dato che molti migranti vogliono ricongiungersi alle loro famiglie in altri Paesi. Il Regolamento di Dublino crea tensioni nella Ue: Atene lamenta di essere stata inondata di richieste d’asilo, dato che molti migranti sono entrati in Grecia. Finlandia e Germania sono due dei Paesi che hanno smesso di rinviare i migranti in Grecia.I governi Ue non sono riusciti a trovare un accordo sul sistema di quote per spartirsi l’onere dei rifugiati. Hanno trovato un’intesa sull’accoglienza di 32.500 persone da Siria ed Eritrea nei prossimi due anni, rifugiati veri e propri. L’obiettivo iniziale era 40mila. Altri 20mila rifugiati ospitati nei campi dell’Onu verranno trasferiti nella Ue, ma le modalità non sono ancora state decise.

 Come possono i migranti ottenere il diritto di asilo nella Ue? Devono convincere le autorità che stanno fuggendo da una persecuzione e che rischiano danni o la morte se vengono rinviati nel Paese d’origine. Il bando dei respingimenti di massa è un principio Ue, ma un alcuni casi non è stato rispettato: la Grecia, oberata dal flusso di migranti è stata accusata di aver rifiutato l’ingresso a interi gruppi di migranti. Secondo le norme Ue un richiedente asilo ha diritto a cibo, soccorso e ospitalità in un centro di accoglienza. Deve  ricevere una valutazione individuale dei suoi bisogni. Può ricevere il diritto d’asilo “”in prima istanza””. Altrimenti, può ricorrere in tribunale. I richiedenti asilo dovrebbero aver diritto a un lavoro entro nove mesi.Secondo i dati della Commissione Ue le richieste d’asilo nella ue sono aumentate a 626.065 nel 2014, da 435.190 nel 2013. Il dato 2014 è il più alto dal 1992, quando la Ue aveva molti meno Paesi membri. Il 20% dei richiedenti asilo 2014 è siriano, il sette per cento afghano. I kosovari sono il terzo gruppo, subito prima degli eritrei. Nel 2014 è stato concesso asilo in prima istanza a 163mila persone. La Germania ne ha accolte 41mila, la Svezia 31mila, l’Italia 21mila. 

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