Post terremoto. Chi paga la ricostruzione?

ROMA – Una bella patata bollente si prepara ad arrivare nel tavolo di Palazzo Chigi. Infatti, dopo la distruzione del terremoto che ha colpito il centro Italia il governo dovrà affrontare la questione della ricostruzione.

E, al di là delle promesse fatte da Matteo Renzi di riportare Amatrice esattamente nel suo splendore passato, ci sarà da affrontare il costo altissimo economico, che in Italia è tutto sulle spalle dello Stato. Un problema non da poco se pensiamo che in tutta Europa i danni provocati dalle calamità naturali sono coperte da assicurazioni che possono essere sia obbligatorie che volontarie per i proprietari delle case.

Ci aveva provato il governo prima Berlusconi e poi Monti, proprio per non far pesare tutto sulle casse dello Stato, ma la proposta è stata sempre rigettata al mittente. Per questo il governo sembra orientato verso la soluzione degli sgravi fiscali per spingere le famiglie a fare un’assicurazione. 

Ma non è cosxa così immediata e facile. Vediamo invece come funzionano negli altri Paesi a rischio sismico.

L’assicurazione antisismica, di cui si è tornati a parlare nei giorni post-terremoto, è diffusa nel mondo spesso come “accessoria” della polizza antincendio e, in molti casi, non è obbligatoria. Nella gestione del rischio, in molti Paesi si prevede una partnership pubblico-privata: quando cioè i danni superano una certa soglia, lo Stato interviene come assicuratore di ultima istanza a sanare le somme che le compagnie non riescono a coprire integralmente. Ecco alcuni casi nazionali evidenziati dall’Ania. 

BELGIO – Le polizze anticalamità sono semiobbligatorie. Gli eventi coperti sono alluvioni, terremoti, frane, straripamenti. La gestione del rischio e la governance prevede una partnership pubblico-privata. Il National Calamities Fund (di natura pubblica) interviene per le perdite eccedenti i limiti di indennizzo per evento di ciascuna compagnia di assicurazioni. L’intervento è limitato, in caso di terremoto, entro i 700 milioni di euro. Oltre tale soglia, i risarcimenti agli assicurati sono ridotti proporzionalmente fino a rientrare nelle soglie di indennizzo prestabilite.

FRANCIA – Anche in Francia il sistema anticalamità (alluvioni, terremoti, eruzioni, tsunami, spostamento dei ghiacciai) è semiobbligatorio e la polizza è accessoria a quella antincendio. Il premio è standard e ammonta al 12% del relativo premio incendio. La governance è pubblico-privata: lo Stato interviene come assicuratore di ultima istanza attraverso la Caisse Centrale di Reinsurance.

TURCHIA – La polizza antisismica è obbligatoria, tuttavia ad oggi solo il 17% delle abitazioni private è assicurato. I premi sono proporzionali al rischio e differenziati per zona (in totale 5) e tipologia costruttiva (in totale 3). Lo Stato interviene come riassicuratore di ultima istanza, qualora la capacità del mercato assicurativo/riassicurativo risulti insufficiente. 

CALIFORNIA – L’unico evento coperto è il terremoto. La polizza è volontaria, la gestione del rischio è unicamente privata e non è previsto l’intervento dello Stato. I premi sono proporzionali al rischio e differenziati per valore di ricostruzione, tipologia e data di costruzione, la presenza di misure di riduzione del rischio e l’area di ubicazione (in totale 19 zone) Nel 1996 è stato costituito il California Earthquake Authority (CEA). Il CEA ha una governance pubblica, sebbene il capitale è finanziato dai contributi delle compagnie di assicurazioni che vi partecipano, dai premi incassati, dai rendimenti sugli investimenti e dalla riassicurazione. Il CEA ha una capacità di 9,6 miliardi di dollari. – GIAPPONE – La polizza è unicamente antiterremoto è volontaria ed è accessoria all’antincendio. I premi sono proporzionali al rischio e differenziati per zona (in totale 8) e tipologia costruttiva (in totale 2). Il premio oscilla da un minimo di 0,5 ad un massimo di 3,13 per 1.000 di somma assicurata. Per promuovere l’adozione di misure preventive sono stati introdotti tre livelli di sconto (30%, 20% e 10%). Gestione e finanziamento del rischio sono pubblico-privati. Lo Stato assume il ruolo di riassicuratore.

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