Darfur. Operatore emergency rapito. Spuntano due ipotesi

ROMA – Ancora nessuna notizia di Francesco Azzarà, il 34enne operatore umanitario di Emergency, rapito ieri nella provincia sudanese del Darfur. Azzarà, che lavora come addetto alla logistica al centro pediatrico aperto dall’Ong l’anno scorso, è stato sequestrato a Nyala, mentre in auto andava verso l’aeroporto. Al lavoro il servizio di intelligence italiano,di cui, ha detto Frattini, “esiste in distaccamento in Sudan”.Il ministro ha chiesto il silenzio stampa. Emergency, che segue la vicenda in contatto con la Farnesina, ha fatto sapere di aver attivato “collegamenti locali”.

Tuttavia Rossella Miccio, coordinatrice dell’ufficio umanitario  fondato da Gino STrada si dice ottimista.
Vi sono due ipotesi sul posto dove potrebbe essere tenuto Azzarà. Alcuni ritengono che si trovi a Nyala,  la capitale del Darfur dove Emergency ha un centro pediatrico e dove è avvenuto il rapimento. Altri, invece,  credono che l’operatore calabrese possa essere stato trasportato più lontano, verso la zona di Jabelmarra, dove alcuni gruppi di banditi legati alle tribù nomadi hanno le loro basi. A uno di questi gruppi – secondo le autorità locali – sarebbe in mano Azzarà.
Infatti, è una probabilità da non escludere, in quanto i rapimenti da parte di queste bande sono una cosa abbastanza consueta. Tuttavia secondo Emergency non risulta sia stato individuato un gruppo preciso, afferma Miccio che, smentisce la voce secondo la quale l’operatore sarebbe stato rapito da una tribù di nomadi Rezegat. “Quest’ultima – spiega Muccio –  rappresenta il 30% della popolazione del Darfur. Insomma sarebbe come dire che in Toscana qualcuno è stato rapito da toscani”. Quanto, invece, all’ipotesi che all’origine del rapimento potrebbe esserci il risentimento di tre persone che lavoravano nel centro di Emergency ma ne erano stati recentemente allontanati o sanzionati (una guardia, un amministratore e un medico), Miccio la definisce strana ma non lo esclude a priori. “Tutto è possibile – afferma – anche se non è la prima volta che qualcuno viene allontanato dal centro. Certo, potrebbero aver fatto da palo, ma è solo un’ipotesi. Stiamo aspettando e cercando di capire”. Da ieri un team di Emergency è a Nyala per seguire le indagini in concerto con le autorità locali. Gino Strada, invece, è rimasto a Khartoum da dove segue l’evoluzione della vicenda.

Condividi sui social

Articoli correlati

Università

Poesia

Note fuori le righe