Università di Teramo: un eccellenza nei settori agroalimentare e biotecnologico

La Facoltà di Bioscienze e tecnologie agro-alimentari e ambientali dell’Università di Teramo ha accelerato nelle attività di ricerca e trasferimento tecnologico, rafforzando il suo posizionamento a livello nazionale e internazionale.

«Solo negli ultimi mesi ha spiegato il preside della Facoltà Enrico Dainese abbiamo ulteriormente rafforzato il numero di progetti di internazionalizzazione, i finanziamenti nazionali su bandi competitivi, i finanziamenti regionali e le attività di ricerca in collaborazione con le imprese nel settore Agri-Food e Health-Biotech, anche come ricerca in conto terzi. Sempre negli ultimi due mesi tre nostri giovani ricercatori si sono aggiudicati altrettanti premi internazionali per attività di ricerca. Oggi la Facoltà, unico polo del settore nella macroregione del centro Italia, si pone come riconosciuto riferimento nazionale e internazionale nei settori agroalimentare e biotecnologico.

Il Polo è a completo servizio del territorio anche con l’ampia offerta formativa con un totale di otto Corsi di laurea, due Dottorati di ricerca e decine di borse di dottorato industriale. Queste attività rendono attrattiva la nostra Facoltà per studenti e ricercatori da tutto il mondo.

La nuova progettazione della Facoltà si basa su una forte integrazione tra diverse discipline non più affrontate in modo settoriale (tecnologie agrarie e alimentari, microbiologia, medicina traslazionale, biotecnologie cellulari e molecolari) ma integrate in progetti con ricadute concrete in ambito di sostenibilità e qualità delle produzioni, nello sviluppo di alimenti e diete innovative e nelle biotecnologie biomediche per la cura e prevenzione di patologie ad alto impatto economico, in linea con le emergenti tematiche europee di ricerca del PNRR e con gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’agenda 2030 dell’ONU.

I prossimi ampliamenti dei laboratori nell’area dell’ex mensa, consentiranno di aumentare il trasferimento tecnologico con la creazione di impianti pilota, tra cui una cantina e un caseificio sperimentali, impianti e tecnologie innovative per la trasformazione e formulazione di alimenti, un laboratorio per la purificazione di composti bioattivi, la realizzazione di dispositivi e sensori per il controllo di qualità e sicurezza degli alimenti nonché un laboratorio di medicina traslazionale per la rigenerazione tissutale».

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