Il buio della mente che uccide

Tra la fine dell’anno che muore e i primi giorni di dell’’anno che nasce ben cinque persone sono state uccise nel nostro paese. I moventi di questi delitti, definiti dalla stampa raptus passionali,   sono tutti maturati in ambiente familiare o comunque legati a un rapporto uomo donna.

Elenchiamo i fatti di cronaca nera per poi cercare di orizzontarci sulle motivazioni che stanno nel ‘sottosuolo’ di queste azioni delittuose.
Castelnuovo Magra (La Spezia) – Il 30 dicembre, intorno alle sei di mattina è stato  trovato il corpo senza vita di Andrea Giacomelli, 38 anni, ucciso a colpi di pistola. Il cadavere stava steso sul selciato, in via Palvotrisia, nel comune di Castelnuovo Magra in provincia di La Spezia. Giacomelli, titolare di un bar, era consigliere comunale di Castelnuovo per Sinistra e Libertà. Immediatamente le indagini si orientano verso il movente ‘passionale’ ed infatti poche ore dopo viene stato arrestato Antonio Silvestro, ex marito della compagna del Giacomelli, il quale poco, sotto pressione per l’interrogatorio, crolla e confessa l’omicidio. L’omicida, una persona violenta che picchiava la moglie, racconta agli inquirenti che non poteva sopportare che l’ex si rifacesse una vita senza di lui. Quando si dice amore!

Foggia – Sempre il 30 dicembre verso sera un ventisettenne, Salvatore Delli Carri, è stato ucciso con quattro colpi di pistola dal padre della sua ex ragazza. La Squadra mobile di Foggia sta acquisendo le cartelle cliniche della ex fidanzata di Delli Carri. Sembra infatti che dalle indagini sia emerso che la ragazza avesse iniziato una gravidanza, poi interrotta. E questo sembra sia il movente dell’assassinio.
Carmagnola (Torino) – Il 31 dicembre Claudia Pistone, di trentotto anni, ha ucciso i genitori a coltellate, nella loro casa. Ai militari accorsi sul posto, chiamati dalla donna, ella aveva raccontato di aver visto alcuni estranei entrare in casa. La sua versione non ha convinto i carabinieri, che l’hanno fermata per il duplice omicidio. La donna, dopo essere stata interrogata nella caserma cittadina dell’Arma, è stata trasferita nel carcere delle Vallette, a Torino, dove è stata trasferita nel reparto psichiatrico. La Pistone due anni fa, sempre durante le feste natalizie, narcotizzò il marito, lo legò al letto e lo colpì alla testa con un oggetto pesante. Naturalmente per i vicini la donna sembrava una persona normale.

Cerignola (Foggia) – Il due gennaio Rosario Lupo, un bracciante di 55 anni, avrebbe ucciso Anna Maria Curci di 50 anni. Secondo la confessione resa dal Lupo, questa mattina la donna si sarebbe recata dal bracciante dicendogli che avrebbe dovuto sposarla perché era incinta. Poco dopo l’ora di pranzo la donna e il bracciante in località Canneto i due avrebbero litigato e il  Lupo, in un momento di rabbia, avrebbe accoltellato Anna Maria Curci.
Cinque omicidi diversi tra loro per modalità e moventi ma con una caratteristica che li accomuna, il buio della mente.

Buio della mente palese nel caso della figlia che con una pazzia lucida uccide i genitori. Alcuni giornali, seguendo un cliché scontato, hanno parlato di raptus omicida, suggerendo la solita menzogna la quale dice che una persona normale può improvvisamente impazzire senza motivo e distruggere delle vite umane. Ma non è così dato che due anni prima la donna aveva tentato di uccidere il marito con medesime modalità.
Strano che nel frattempo non sia stata curata … anzi no: sarebbe stato strano se la donna fosse stata curata visto lo stato delle cose in cui versa la psichiatria funestata da una parte dal non intervento di coloro che negano persino l’esistenza della malattia mentale, e quindi della cura, e dall’altra parte da una psichiatria organicista che, negando anch’essa la genesi delle malattie mentali, propone di ‘curare’ con gli psicofarmaci o con ‘cure’ fisiche, come l’elettroshoc, coloro che, nelle vicissitudini dei rapporti umani, soprattutto quelli dei primi mesi di vita, perdono il rapporto con la realtà umana dell’altro da sé.
Ma anche negli altri tre casi di omicidio, due nel foggiano e uno a La Spezia, si può parlare di buio nella mente perché una persona sana di mente non può concepire e poi portare termine la distruzione di un essere umano.
La pazzia non scaturisce improvvisamente dal nulla, né ha origini organiche, e, finché la cultura ufficiale ripeterà questo mortale ritornello, i più continueranno supinamente a credere o che gli assassini hanno una ‘ragione logica’ per commettere questi atti efferati, o che, essendo tutti eredi di Caino, qualsiasi persona porta dentro di sé il male, il quale a volte supera la barriera della ragione e scorre indisturbato travolgendo ogni essere umano che incontra nel suo cammino.

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