ROMA – Stéphane Brizé, nella capitale per presentare “Una vita”, in uscita nelle sale il primo giugno (per il pubblico romano eccezionale anteprima al Nuovo Sacher dove l’autore e il suo lungometraggio sono stati introdotti da Nanni Moretti) dice alla stampa di averci messo vent’anni per maturare il “coraggio” di trarre un film da “Une vie” (Una vita), opera prima di Guy De Maupassant.
In una cittadina tedesca, la giovane Anna si reca tutti i giorni sulla tomba del suo amato Frantz, morto in Francia durante una battaglia.
“The woman who left”, il capolavoro premiato a Venezia con il Leone d’oro, sarà distribuito dalla coraggiosa Microcinema e farà conoscere, per la prima volta in Italia, il regista Lav Diaz
Arriva nelle sale italiane il 15 settembre “Questi giorni” di Giuseppe Piccioni, uno dei tre film italiani in concorso a Venezia 73. Il regista ne parla in una videointevista
LIDO DI VENEZIA (nostro inviato) Il cinema per sopravvivere deve avere un pubblico, ma vi sono film che si vedono solo nei festival e festival con film che il pubblico, in altro luogo, non andrebbe a vedere. Li chiamano film per cinefili, cioè quella platea prevalentemente di addetti ai lavori, come giornalisti o professionali del settore. Anni fa la mostra abbondava di queste opere, a volte ermetiche, a volte lente in maniera irritante con messaggi che un corto avrebbe reso più efficaci. Firmate anche da registi noti.
Se il presidente della giuria Sam Mendes avesse commesso l’errore di premiare gli attesi e ormai celebri “La la land” di Daniel Chazelle e “Jackie” di Pablo Larraín, si sarebbe anche potuto chiudere il festival di Venezia (giunto alla settantatreesima edizione) e ambientare in Laguna una bella sfilata di moda.
LIDO DI VENEZIA - Nemo propheta in patria, dicevano i latini che se ne intendevano. Alla mostra di Venezia, il cinema italiano rappresentato da tre film di tutti giovani, i registi e gli interpreti, ha francamente deluso.
“Liberami” di Federica di GiacomoVincitore del Premio Solinas Documentario per il Cinema 2014 in collaborazione con Apollo 11.Vince come Miglior FilmNella sez. Orizzonti alla 73a Mostra del Cinema di Venezia
LIDO DI VENEZIA (nostro inviato) Al termine delle quasi quattro ore di proiezione di The Women who left (226 minuti per l'esattezza) ovvero 'Ang Babaeng Humayo' del regista filippino Lav Diaz, uomo piccolo, mingherlino , con i capelli sale e pepe, appollaiato in Sala Grande con il suo cast somigliante a ciascuno di noi (nessuna star dalle forme perfette per intenderci) i giornalisti presenti, dato gli applausi interminabili anche di molti adolescenti, avevano sentito che ogni previsione formulata sui Leoni del Lido non era più valida.
LIDO DI VENEZIA – L’Associazione Fiuggi Family Festival in collaborazione con Ente dello Spettacolo attribuisce il Premio Gianni Astrei – Venezia 2016 a Indivisibili di Edoardo De Angelis quale film italiano che, tra tutti quelli presentati alla 73. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, valorizza al meglio l'esperienza cinematografica intesa come arricchimento e ri-elaborazione della visione del mondo nel singolo e nella società.Il riconoscimento è intitolato a Gianni Astrei, medico pediatra fondatore del Festival cinematografico di Fiuggi oggi presieduto dal figlio Angelo e la moglie Antonella Bevere.
Il Covis19 si sta impossessando di tutto, in tutto il mondo. Disneyland, tempio del divertimento, chiuso da tempo per evitare assembramenti, è diventato un “centro covid”, dove al posto dei...
Le cellule cancerose sarebbero in grado di proteggersi in una sorta di letergo, quando sono minacciati dal trattamento chemioterapico. E' quanto emerso in una ricerca apparsa sulla rivista scientifica Cell.