Venezia 69. Piefrancesco Favino presiede Orizzonti, genealogia di un successo

VENEZIA – Per l’attore Pierfrancesco Favino è questo un periodo d’oro: è diventato papà per la seconda volta lo scorso 21 maggio perché è nata Lea,  avuta dalla sua compagna Anna Ferzetti da cui aveva già  una figlia,  Greta che ha ora sei anni. 

Quest’anno ha vinto il David di Donatello come miglior attore non protagonista per il ruolo dell’anarchico Pinelli in Romanzo di una strage di Marco Tullio Giordana, ed è candidato al Nastro d’Argento sia per Romanzo di una strage che per A.C.A.B. di Stefano Sollima, nei quali interpreta due caratteri assolutamente diversi, nel primo un anarchico, nel secondo un poliziotto fascista, come ha spiegato nella serata delle candidature al Nastro d’Argento. Ora la 69ma mostra cinematografica di Venezia lo vuole quale Presidente di Giuria della sezione Orizzonti,  dedicata ai lungometraggi e cortometraggi rappresentativi del cinema contemporaneo nelle sue diverse tendenze. Giuria composta da 5 a 7 personalità del cinema e della cultura di diversi Paesi che assegnerà il Premio Orizzonti per il miglior film, il Premio Speciale della Giuria Orizzonti e il Premio Orizzonti per il miglior cortometraggio.

Nonostante il successo Piefrancesco Favino – che gli amici chiamano Picchio –  ha vissuto un periodo di ristrettezze economiche, prima di diventare famoso, almeno ai tempi della lira, quando per mantenersi era costretto a intraprendere i mestieri più disparati, come quello del buttafuori: «Campavo con sole 60mila lire a settimana – ha dichiarato poco tempo fa –  La gente pensa che fare l’attore significhi avere una villa, la macchina di lusso e un harem di donne. Ma non è così, anzi». E in quanto al precariato ha detto che non è augurabile per nessuno. Oggi che riesce a vivere bene del suo lavoro,  dicono preferisca condurre una vita modesta.

Favino è diventato uno  di quei quarantenni che stanno cambiando lo star-system italiano,  interprete duttile e versatile, amato dal pubblico cinematografico e televisivo. Bravo sia in ruoli drammatici che di commedia, apprezzato in egual misura da registi di genere e grandi autori, appartiene a quella nicchia di professionisti rispettati in patria e all’estero, grazie ai ruoli avuti in alcuni film hollywoodiani: Le Cronache di Narnia, il principe Caspian,  Miracolo a Sant’Anna,  Demoni.
In Italia i film che hanno determinato la sua ascesa sono L’ultimo bacio (2000) di Gabriele Muccino, Dazeroadieci (2001) di Luciano Ligabue, El Alamein (2002) di Enzo Monteleone, che gli è valso la candidatura al David di Donatello 2003 come miglior attore non protagonista.
Nel 2004 è stato nel cast di Le chiavi di casa di Gianni Amelio, in Concorso alla 61. Mostra di Venezia e per il quale ha avuto la nomination al Nastro d’argento come miglior non protagonista.
 Grazie a  Saturno contro di Ferzan Ozpetek,  ha ottenuto alla Mostra di Venezia 2007 il premio Diamanti al Cinema come miglior protagonista. E poi ancora il recentissimo – Posti in piedi in Paradiso di Carlo Verdone –  che lo ha consacrato al grande pubblico.

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