InArte. 11 dicembre concerto a Rebibbia femminile

ROMA – L’Associazione Culturale InArte, nella direzione artistica e organizzativa di Stella Savino e Chiara Tomarelli, e in collaborazione con la Regione Lazio, propone una serie di incontri performativi, spettacoli teatrali e concerti, da svolgersi negli Istituti Carcerari romani.

L’intento è quello di rappresentare una proposta alternativa e contingente al percorso di reclusione che possa migliorare, attraverso la cultura che ‘entra dentro’ , lo stato emotivo e psicologico dei detenuti, nonché l’entusiasmo e la forza che sono fondamentali per affrontare la dura quotidianità del carcere.

Molti gli artisti di spessore e sensibilità che hanno entusiasticamente deciso di aderire al progetto. Rebibbia Femminile ha già ospitato il concerto gitano del gruppo musicale Djaguaros, e vedrà martedì 11 dicembre salire sul palco del teatro di Rebibbia Femminile i musicisti romani Riccardo Senigallia, Laura Arzilli, Francesco Zampaglione,  Filippo Gatti, per la prima volta insieme.

RICCARDO SENIGALLIA / FILIPPO GATTI / FRANCESCO ZAMPAGLIONE
Musicisti di grande qualità e sensibilità artistica della scena romana e nazionale, si riuniscono in questo terzetto per la prima volta proprio in occasione del concerto di Rebibbia Femminile.
Riccardo Senigallia e Francesco Zampaglione, anime creative che hanno dato luce al gruppo musicale Tiromancino (poi in seguito distaccatisi per proseguire carriera da solisti), si ritrovano  e incontrano con l’eclettico Filippo Gatti (leader del gruppo rock Elettrojoyce insieme alla sua carriera di solista) sul palcoscenico del Teatro della Casa Circondariale romana.
Il loro intento, data la costante attenzione alle tematiche sociali e di emarginazione, nonché ai luoghi diversi del ‘fare musica’ e al sostegno di progetti di connessione tra tessuto sociale e intervento artistico,  è quello di portare dentro oltre alla ricerca sperimentale delle loro sonorità, una proposta musicale che trovi interazione con la popolazione penitenziaria e con le mura del carcere, che possa amplificare e trasformare le emozioni e le problematiche di vita quotidiana.

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