Depeche Mode. “Delta machine”, risveglio dei sensi… Video

Ne avrete sentite di storie su macchine del tempo, o qualsivolgia congegno che vi riporti indietro, teletrasporti o ringiovanisca. Ma avete mai fatto un giro su una “Delta Machine”? Ebbene, il vostro momento è arrivato, salite a bordo, saranno i Depeche Mode a farvi da guida.

E’ uscito infatti da poco il loro ultimo lavoro , “Delta Machine”, dopo un periodo di silenzio, che rivede Dave Gahan e soci in grande forma, con un disco che si configura come una gemma preziosa che attende solo di essere fatta vostra, consumata fino all’ultima traccia, assorbita in ogni nota.

Sessanta minuti circa di estasi, o “puro piacere”, musicale,  “un’ora d’amore” per dirlo con una canzone, dove si inizia con “Welcome To My World”, un benvenuto dentro le porte più intime, dove la voce di Gahan alleggerisce  e riesce a fondersi con ritmi spigolosi che svegliano dall’ intorpidimento quotidiano. 

Poi c’è “Heaven”, un brano apprezzatissimo fin dal primo rilascio sul web, dove si viene portati per mano verso un Eden, – seppur provvisorio – che riesce  a lenire gli affanni quotidiani, dove la voce di Gahan e i suoni  si fondono in  un ascendere crescente, per arrivare al colpo finale di synth,  tastiere in tutta enfasi. 

C’è “Soothe My Soul” . Una di quelle “richieste” ritenute indecenti, che non si possono “proprio” rifutare, soprattutto se viene da uno dei cantanti più sensuali di tutti i tempi. Cinque minuti dove si perde il controllo e ci si lascia trasportare, coinvolgere totalmente. Un testo che più esplicito non si può, accompagnato da un ritornello che in tutta la sua potenza vi “obbliga” a cedere alle avances di un suono tanto bisognoso di voi, del vostro ascolto e amore.

C’è ancora “Slow”, che fonde lo stile caratteristico dei Depeche a ritmi più blues. Anche qui Gahan si rivela come quel “backdoor man” che ogni donna vorrebbe come amante clandestino e misterioso. E poi tutta la parte elettronica che accompagna il cantato, scandisce le fasi del vostro amore. Influenze del blues, un pò alla Nine Inch Nails in questo nuovo disco, sopratutto in un brano come “My Little Universe” che ricorda un pezzo dei NIN come “Perfect Drug”. 

Sempre il buon marchio di fabbrica dei Depeche che resistono al tempo, senza perdere smalto, senza venire meno alle aspettative per l’intero “Delta Machine”. Altamente consigliato se cercate qualcosa che risvegli i sensi.

 

Depeche Mode – Heaven

 

Condividi sui social

Articoli correlati