Premio Viareggio Repaci. Volata finale per decidere i vincitori. Botta e risposta con Busi

ROMA – Non c’è premio letterario che non provochi dibattito, polemiche anche a tinte forti. Il premio Viareggio non sfugge a questa regola. Ma ha le spalle forti, ne ha viste di tutti i colori nella sua lunga storia. Non solo polemiche sulla scelta dei oremiati ma, in particolare, attacchi alla autonomia e indipendenza del Premio.

L’uscita di Aldo Busi, in stile con l’ego del personaggio, non ha turbato questi ultimi giorni,<la volata finale verso la premiazione dei vincitori. Ha attaccato Busi, con parole offensive anche nei confronti degli autori con i quali si deve confrontare. “ Non ritengo gli altri due titoli in gara- ha detto- e il premio stesso all’altezza non solo del mio romanzo, ma innanzitutto del disturbo che comporterebbe spostarmi da casa “ Nel suo blo da una spiegazione un poì diversa ma nella sostanza lui ritiene che nessuno merito di confrontarsi con il suo libro “ El specialista de Barcelona) giunto alla finale. Identico atteggiamento Busi aveva tenuto nei confronti del Premio Strega. Da Viareggio arriva una risposta da parte del presidente, la professoressa Simona Costa:<Molto secca e pungente: “ Prediamo atto delle esternazioni busesche e ci rammarichiamo che l’uomo non sia all’altezza dello scrittore”.   Dall’assessore alla cultura del Comune di Viareggio, Glauco Del Pino, una dichiarazione al vetriolo: “84 anni di storia della cultura nazionale e internazionale sono passati da questo premio apprezzato e rispettato dai maggiori scrittori, poeti, saggisti contemporanei. Siamo dispiaciuti che Busi abbia deciso di non venire ma vivremo anche senza di lui è il premio non perderà certamente di importanza  con la sua assenza”. Già 84 anni ma portati bene anche se le traversie non sono mancate, dai problemi economici, la mancanza di fondi ,  ai tentativi  di interferire nelle scelte e nella formazione delle strutture del premio a partire dalla presidenza fino alle giurie, alla sospensione nel periodo fascista

Nasce in Versilia nel 1929 “ sulla spiaggia e sotto un ombrellone

Il‘Viareggio’   apre in Italia la stagione dei grandi Premi letterari del Novecento. Dopo il  ‘Bagutta’, ideato da Orio Vergani nel 1926 tra le quattro mura di una trattoria milanese, il ‘Viareggio’ nasce in Versilia nel 1929  sulla spiaggia e “sotto un ombrellone” per iniziativa dei tre amici Leonida Rèpaci, Carlo Salsa e Alberto Colantuoni.  Poi  vengono “ accolti”  Primo Conti e Gian Capo, con l’intenzione di sottrarre il Premio al chiuso dei cenacoli e di aprirlo en plein air alla  libera circolazione delle  idee nella società letteraria italiana. Viareggio fu scelta perché “noi fondatori  – scriveva Repaci- intendemmo contraccambiare la bella spiaggia di quell’amore  che aveva saputo accendere nel fondo di noi, da quando avevamo associato il suo nome a quello di Shelley, il ricordo di un tonfo di risacca al crepitio del rogo col quale ritornava, dio immortale, ai puri spazi da cui era disceso per scolpire la statua di Prometeo, finalmente liberato dalle potenze e dalle presenze del Male” Lo stesso Rèpaci che resta presidente fino al 1935 fin quando le pressioni dei fascisti non resero più possibile una gestione autonoma del Premio, indica i la natura, gli obiettivi di questo iniziativa che nel corso degli anni diventerà< un  vero e proprio racconto della letteratura italia. Basta leggere l’elenco dei oremiati  dalla narrativa, poi alla saggistica e alla poesia. Lasciata la presidenza Rèpaci sottolinea che “si può affermare che fino al ’35 il Premio Viareggio salvò in qualche modo le forme, e non riuscì ai gerarchi di padroneggiare. In seguito la mano del regime si appesantì e divenne impossibile per un uomo dignitoso mantenere una posizione, non dico indipendente, ma neppur riservata nei confronti dei fascisti zelanti, divenne impresa disperata battersi per un libro che non fosse gradito al Ministero Stampa e Propaganda.

Venne il fascismo e ce ne andammo senza far rumore

La Presidenza del Premio arrivava a Viareggio con l’aggiudicazione già stabilita a Roma […] Ce ne andammo senza far rumore […] Poi venne la guerra e il Premio cessò” .  Più che cessare il premio  era passato, come sarà fino al 1939, sotto l’egida di Lando Ferretti, capo Ufficio-Stampa di Mussolini; e questo spiega a sufficienza la continua, fiera e quasi feroce battaglia sostenuta da Rèpaci negli anni a venire per sottrarre il Premio a qualsiasi influenza politica e a qualsiasi autorità che non fosse quella della letteratura, dell’intelligenza e dello spirito. Questo è, ad  oggi il carattere distintivo della manifestazione viareggina. Con un dato in più:<nel corso degli anni , non solo si è usciti  dai cenacoli, come diceva il fondatore, si è portato il Premio fra la gente, gli autori, i finalisti hanno avuto incontri molto importanti, seguiti dai cittadini, da un pubblico attento. Questo percorso si è concluso nei giorni passati ed ora, appunto la<volata finale.

Incontri degli autori  finalisti con i cittadini

Particolarmente significativa la presentazione effettuata a  S.Anna di Stazzema, la cittadina martire,la mempria della strage dei fascisti e delle Ss dove sono stati presentati Paolo di Stefano, finalista per la narrativa con il romanzo Nero d’Avola (Sellerio editore), Daniela Attanasio, finalista per la poesia con la silloge Di questo mondo (Aragno editore) e Giulio Guidorizzi, finalista per la saggistica con l’opera Il compagno del’anima. I greci e il sogno (Raffaello Cortina editore). Un’ altra iniziativa è stata tenuta in uno stabilimento balneare, il bagno Ernesta a Viareggio che ha visto Stefano del Bianco, finalista per la poesia con la silloge Prove di libertà (Mondadori editore) e Pierpaolo Antonello, finalista per la saggistica con l’opera Contro il materialismo. Le due culture in Italia:bilancio di un secolo (Aragno editore)presentati dal prof. Marino Biondi e dal prof. Mario Graziano Parri entrambi membri della commissione del Premio. Terzo appuntamento  i finalisti.al Bar Eden nella  passeggiata a Viareggio; Enzo Testa per la poesia (Ablativo, Einaudi ed) e Maurizio De Giovanni per la narrativa (Vipera, Einaudi ed)  presentati dal prof. Franco Contorbia e dal dr. Samuele De Lucia. Sabato 31 agosto al Palazzo dei Congressi saranno consegnati i premi agli undici vincitori e saranno proclamati i tre “ super vincitori” di ciascuna terna che ricevaranno il Premio  “ Viareggio-Repaci” 2013.

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