Suoni nordici per il Lanificio 25. I Sunneva presentano We Are Trees

NAPOLI – “Un messaggio composto e poi infilato in una bottiglia vuota, affidato alla culla delle maree e alle nenie dei venti autunnali’. Queste le intenzioni sonore dei Sunneva, band napoletana dal mood islandese, che il 14 dicembre presenterà l’album ‘We are trees‘ al Lanificio 25 di Napoli. 

L’album, registrato presso il Godfather Studio, vede la partecipazione e il contributo di numerosi artisti di altissimo profilo provenienti dall’ambito jazz, indie ed elettronico: tra gli altri, spiccano i nomi di Jack D’Amico, Ron Grieco, Marco Castaldo, Luca di Maio (Insula Dulcamara) e Fabrizio Somma (K-Conjog). 

Per questa serata, eccezionalmente, il gruppo sarà accompagnato al piano da Davide Mastropaolo dell’Orchestra Joubès.  

L’introduzione del concerto sarà affidata ad uno special set dei Grammophone, che hanno pubblicato il 12 Ottobre con Subcava Sonora l’album Multiverso.

 

 

I Sunneva sono:

 

Stefano Pellone voce, giocattoli, ukulele
Massimo Manzo chitarra, guitalele
Michele Bifari batterie
Francesco Bordo chitarra, voce
Claudio Manzo basso     

 

Inizio serata: 22,30

Ticket ingresso: 5 €

@Lanificio 25

Piazza Enrico de Nicola, Napoli

 

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La storia di Sunneva

Si può forse scrivere la storia di qualcosa che ancora è in vita e ostinatamente pulsa e ad ogni battito cambia per non essere mai più la stessa? Ogni sillaba detta risulterebbe incompleta, ogni dichiarazione una farsa. Ciò che conta è solo la storia del momento attuale, il momento esatto in cui stai leggendo le mie parole o stai ascoltando il mio canto. Sarà come uno di quegli incontri che capitano solo alle persone molto distratte o fortunate; alzare gli occhi al cielo e scorgere una sagoma alla finestra che ricambia lo sguardo. E in quel silenzioso colloquio a distanza sono compresse intere esistenze e anzi intere discendenze di sogni e viaggi in paesi senza nome.

E non saprò dirti molto di più di quello che stai ascoltando perchè privato degli altri sensi ho dovuto coltivare il solo che mi restava..

Posso dirti, però, che ciascuna di queste canzoni è un messaggio composto e poi infilato in una bottiglia vuota, affidato alla culla delle maree e alle nenie dei venti autunnali. I destinatari non sanno di esserlo, perché nel momento in cui – dopo gli anni del silenzio – decidevo involontariamente di riprendere tra le braccia una chitarra, loro erano già lontani in altri luoghi ed altre vite, con nuovi sorrisi da seminare e nuovi abbracci da raccogliere.

Così queste sono le canzoni dell’assenza e della distanza, del desiderio di trasformarsi in un albero e spingere le radici fino al centro della terra e i rami in alto fino a bruciarsi abbracciando il sole.

Hai mai sentito nostalgia per qualcosa che ti era ancora accanto?

 

Il nome

Un nome femminile di origine islandese prelevato da un personaggio di un libro che si chiama Chiarori. 

“Sunneva, a quel tempo, apparteneva agli umili e silenziosi di questo paese. La devozione le era venuta tardi. Aveva imparato a vedere al di là del mobilio della vita, non rivestiva mai le sue parole di stracci multicolori. Ma si percepiva che aveva intuito una pienezza dell’esistenza che, compiendo certe azioni, voleva trasmetterci a nostra insaputa. Desiderava che esistessimo con tutta la nostra persona, desiderava che Dio avesse una possibilità di scoprirci” 

Göran Tunström (Chiarori)

We Are Trees

Brani composti da Stefano Pellone (il cui background è legato alla scena hardcore ed indie rock partenopea, avendo suonato in band come 2Weak e Rain Against the Sky) dopo due anni di inattività per motivi personali, registrati presso Il Godfather studio in molti mesi grazie al supporto di amici musicisti provenienti da varie scene: jazz – Jack D’Amico, Ron Grieco, Marco Castaldo, indie – Luca di Maio (Insula Dulcamara), elettronica – Fabrizio Somma (K-conjog) ed altri ancora. Le illustrazioni della grafica sono di Rinedda (Rino Sorrentino).

Nello sforzo di portare dal vivo il disco, Sunneva da progetto corale si trasforma in una vera e propria band composta da:

Stefano Pellone voce, giocattoli, ukulele
Massimo Manzo chitarra, guitalele
Michele Bifari batterie
Francesco Bordo chitarra, voce
Claudio Manzo basso     

Massimo, Michele e Claudio hanno militato, tra gli altri, nei DasAuge; Francesco porta avanti il suo progetto Nasov. 

 

L’immaginario 

Sunneva è una creatura nordica; l’Islanda è la sua patria d’adozione, il legame con la terra, i boschi, la natura è essenziale nella sua poetica. Sunneva è femmina, madre ed amante, sensuale, complessa ed incomprensibile eppure saggia ed antica. Sunneva è nelle ninne cantate ai bimbi, nelle giostre e nei carillon, negli strumenti giocattolo e negli abbracci materni. 

 

 

 

 

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