“Una mamma imperfetta”. Ivan Cotroneo: “Il web per la fiction è una risorsa”

ROMA – Arriva nelle sale  “Una mamma imperfetta”,  il film sulla mamma più apprezzata del momento, Chiara: la protagonista della seguitissima serie TV, in onda sulla Rai,   nella quale ci racconta  il suo vissuto quotidiano attraverso un video diario.

Adesso il cinema spalanca le porte a questo originalissimo lavoro, scritto e diretto da Ivan Cotroneo.  Autore conosciuto e amato, oltre che come regista, anche quale sceneggiatore (Una grande famiglia, Tutti pazzi per amore, Un posto tranquillo 2).   Valentina Marchetti lo ha intervistato per Dazebao in concomitanza con l’uscita di “Una mamma imperfetta” sul grande schermo.

 

D. Quando ha capito che il cinema e la televisione sarebbero stati nel suo futuro?

I.C. La scrittura e il cinema sono sempre state le mie passioni. Ma ho cominciato a capire veramente che forse avrei potuto fare di queste passioni il mio lavoro quando sono stato ammesso al Centro Sperimentale di Cinematografia, a Roma, nel 1990. Mi sono trasferito da Napoli, ho studiato sceneggiatura, e mi sono messo in testa che avrei cercato di fare della mia voglia di raccontare storie, il mio lavoro. 

 

D. Quali sono stati i registi che l’hanno influenzata?

I.C.  Molti, e diversissimi fra loro. Hitchcock, Monicelli, Visconti, Scorsese, Germi, Truffaut e il cinema indipendente americano degli anni settanta. Ma l’elenco potrebbe continuare a lungo… 

 

D. Lei è sceneggiatore e regista, sia per la televisione che per il grande schermo. Quanto è importante  questo connubio?

I.C. Moltissimo. Mi permette di scegliere, fra le storie che scrivo quali siano più adatte al racconto cinematografico, quali al racconto seriale. Mi permette di raccontare storie a persone diverse, in modi diversi. Lo considero una grande ricchezza. 

 

D.” Paz!”, è  un lavoro cui prese parte ispirato  ad Andrea Pazienza. C’è oggi qualche disegnatore che la colpisce?

I.C. Devo confessare che sul fumetto italiano attuale non sono preparato. Ma a giudicare da un film che ho visto di recente, “L’arte della felicità”, che è bellissimo, penso che disegnatori e animatori italiani possano vantare un altissimo livello, sia tecnico che creativo. 

 

D. Una grande famiglia,  successo clamoroso targato RAI. Quando ha iniziato a scriverne la sceneggiatura?  

I.C. Diversi anni fa, con Monica Rametta e Stefano Bises, che sono miei compagni di scrittura dai tempi di Tutti pazzi per amore. Abbiamo iniziato con la voglia di scrivere una saga familiare di industriali del nord, e a poco a poco ha preso forma la famiglia Rengoni con tutti i suoi componenti… 

 

D. Una mamma imperfetta, web serie di successo ora al cinema. Quanto  è importante il web per la fiction?

I.C. E’ in grande diffusione, ed è importante, credo a due livelli: perché offre la possibilità di sperimentare a talenti giovani, con budget possibili, e perché permette di parlare con un pubblico diverso, lavorando sul  genere e sulla durata del racconto con grande libertà. 

 

D. Come trova il panorama italiano della fiction e del cinema?

I.C. Trovo che ci siano al lavoro grandi talenti, di scrittura, di direzione, di recitazione, anche produttivi.  Lo scoraggiamento a volte viene dalla chiusura del mercato, dalla mancanza di una legge che aiuti l’industria, dalla mancanza di sale.  

 

D. Che consiglio darebbe ai giovani che vorrebbero intraprendere la sua stessa strada?

 I.C. Di non farsi scoraggiare, di continuare a scrivere, se per loro scrivere è il modo di parlare con gli altri. Di essere testardi, e coraggiosi. C’è bisogno di storie nuove, di un modo nuovo di raccontarle. 

 

D. Come inizia una sua giornata tipo?

I.C. In genere mi sveglio molto presto, accendo il computer, faccio un giro su internet per notizie, porto fuori il mio cane Marta e poi inizio a scrivere. 

 

 

 

 

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