Philip Roth, autore di romanzi come Zucherman, il prossimo 19 marzo compirà 81 anni

ROMA – Da quattro anni ormai lo scrittore ha scelto di non voler scrivere più nulla perché deciso a voler vivere il tempo che gli resta scoprendo tutto quello che si è perso dedicando la sua vita alla scrittura e alla pubblicazione di libri, si gode la pensione coltivando le sue passioni come la musica e le passeggiate nella natura.

Meritato riposo che arriva al termine di una carriera segnata da enormi successi e molte onorificenze tra cui il Pulitzer nel 1998 per “Pastorale Americana” e la pubblicazione in vita della sua opera completa da parte della Library of America (casa editrice di autori della tradizione classica della letteratura statunitense).

Roth durante la sua carriera ha scritto ben 25 Romanzi di successo, nonostante questo nessuno gli farà cambiare idea sul suo pensionamento perché è fortemente convinto di non poter fare meglio di quello che ha già prodotto, è convinto che un nuovo romanzo non sarebbe altro che un fallimento e a parole sue “chi ha bisogno di leggere un altro libro mediocre?”.

In questi giorni si parla molto dello scrittore in quanto ha ribadito nuovamente la sua volontà a restare in pensione in una splendida intervista rilasciata a Cynthia Haven, docente della Stanford University, che lo ospiterà il prossimo 25 febbraio per un incontro aperto al pubblico che sarà condotto dal docente Tobias Wolff e vedrà come ospiti anche Micheal Chabon e Ayelet Waldman.

Da anni Roth è un candidato perenne al Nobel ma purtroppo l’accademia sembra che faccia fatica a premiarlo per motivazioni ignote, non ci resta che attendere aspettando e sperando che prima o poi lo scrittore riceva anche questa onorificenza più che meritata.

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