Milano, 20 maggio. Nella ricorrenza della fondazione di Auschwitz, la poesia dice “Mai più”

MILANO –  Il 20 maggio del 1940 venne fondato Auschwitz I, il primo campo dell’enorme complesso – che verrà chiamato “Fabbrica della morte” – destinato alla detenzione a allo sterminio di ebrei, rom, omosessuali, Testimoni di Geova e altri gruppi etnici e sociali per i quali i nazisti decretarono l’annientamento.

Il 20 maggio 2014, nella settantaquattresima ricorrenza di quel giorno in cui l’uomo celebrò il trionfo del male assoluto si riunisce a Milano, presso il Salotto del Consolato Generale dell’Ecuador, dalle 16.30, un gruppo di poeti provenienti da tutto il mondo e impegnati per una società di tolleranza e pace. Dagli Stati Uniti giungeranno Michael Rothenberg e Terri Carrion, i fondatori del movimento globale di poesia “100 Thousand Poets for Change”. Con loro, il poeta civile Steve Rice. L’Africa sarà rappresentata da Isoke Aikpitanyi, poetessa e attivista contro il mercato di esseri umani che vive ormai da anni e si è sposata in Italia; sono attualmente in corso le riprese di un film sulla sua vita. L’America Latina sarà rappresentata dall’ecuadoriano Guaman Allende, poeta e Direttore del Centro Ecuadoriano d’Arte e Cultura a Milano, dal giovane peruviano Steed Gamero, vincitore del Premio Letterario Camaore-Proposta e di altri importanti premi internazionali con l’opera prima “I ragazzi della Casa del Sole” e infine dal poeta dell’Ecuador Daniel Cantos, cantore dell’amore che unisce gli esseri umani. Il pluripremiato poeta e scrittore Hafez Haidar, cittadino italiano di origine libanese, rappresenterà l’anima di paesi che hanno culture ricche e variegate. La giovane poetessa, artista e musicista romena Rebecca Covaciu rappresenterà, con il suo talento fulgido e precoce, il popolo Rom. L’Italia schiererà in questa formazione che promuove con la poesia i valori della memoria e della tolleranza Franco Loi – il poeta di Milano -, Maurizio Cucchi, Roberto Malini, Fabio Clerici, Ninnj Di Stefano Busà, Alberto Figliolia, Elisa Amadori Brigida, Argene Madeddu e Mariantonietta Zingarelli. Due musicisti, entrambi paladini dell’integrazione culturale, accompagneranno alcuni momenti di poesia: Marco Mantovani, con il suo arpeggiatore Saarang, e Fabio Patronelli con l’hang, strumento a percussione che deriva dalle campane tibetane. “Prima di dare vita a un formidabile pomeriggio di poesia,” spiega Roberto Malini, poeta e difensore dei diritti umani, “ci recheremo in gruppo presso il Memoriale della Shoah di Milano, il Binario 21 della Stazione centrale, da dove gli ebrei milanesi venivano deportati verso i luoghi di sterminio. Il Memoriale della Shoah si è messo a disposizione del progetto aprendoci le porte in un giorno che sarebbe stato di chiusura e sarà l’Architetto Guido Morpurgo, che ha progettato e curato i lavori di realizzazione del Memoriale, a fare da guida a noi poeti. Abbiamo voluto con tutte le nostre forze questo grande recital di poesia, musica, memoria e valori civili. In questo momento storico caratterizzato dal riaffiorare di razzismo, omofobia, antisemitismo e violenza, abbiamo chiesto all’arte di schierarsi in prima linea, per invitare l’umanità a non farsi sedurre dall’odio e dai pregiudizi, ma ad aprirsi all’uguaglianza, alla solidarietà e alla pace. Siamo lieti che alcuni dei poeti più importanti del pianeta abbiano voluto partecipare all’evento, mettendo il loro straordinario talento al servizio della civiltà”. 

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