Roma. Casa del jazz festival: Michael Brecker Tribute Band

ROMA – Giovedì 14 luglio,Casa del Jazz Festival presenta una straordinaria produzione originale:”Michael Brecker Tribute Band”,un omaggio alla musica del grande sassofonista scomparso qualche anno fa da parte di grandi musicisti: Alex Sipiagin,tromba,Adam Rogers,chitarra,Joey Calderazzo,pianoforte,Boris Kozlov,contrabbasso,Adam Nussbaum,batteria.

La particolarità di questa superband è la mancanza del sax,strumento suonato da Michael Brecker,proprio per evitare improponibili confronti con altri musicisti,ma vuole essere soprattutto un omaggio alla sua musica. « …per me la musica è sempre stata una missione e continua ad esserlo. Non l’ho mai vista come una professione, sono sempre eccitato dalla musica, dall’apprendere nuove cose. Mi diverto a scrivere musica, a registrare ed a suonare con altri musicisti. Diciamo che – relativamente alle tournée – lo spostamento diventa un lavoro, il puro viaggiare da un posto all’altro, ma certamente non il fare musica! »(Michael Brecker)

Michael Brecker è stato probabilmente il più influente e apprezzato sassofonista jazz sulla scena musicale a partire dagli anni ottanta. Ha avuto l’opportunità di suonare con Horace Silver e Billy Cobham, prima di formare con suo fratello Randy il gruppo fusion Brecker Brothers. Il gruppo, che durò con discreto successo dal 1975 al 1982, suonava una fusion in stile Weather Report, con una grande attenzione agli arrangiamenti ed alle ritmiche rock.
Fin dagli inizi della sua carriera non smise mai di suonare come collaboratore o semplice turnista in sala di incisione, con musicisti e gruppi di grande rilievo, sia in ambito jazz che rock. In effetti fino al suo debutto come solista, Brecker era soprattutto noto per il suo lavoro di studio, partecipando a moltissimi album di cantautori e complessi pop, tra cui quelli di Jackson Browne, James Taylor, Steely Dan, Donald Fagen e Joni Mitchell (memorabile la tournée di Shadows and Light insieme a Pat Metheny e Jaco Pastorius). Da segnalare la collaborazione del 1978 con Frank Zappa (nell’album doppio dal vivo Zappa in New York) e le apparizioni nei primi anni ’80 con la band del noto programma televisivo Saturday Night Live.
Il suo stile musicale fu dunque influenzato anche dalle sue frequentazioni pop. Brecker, seguendo la lezione di Miles Davis e dei primi Weather Report, era un jazzista che vedeva il rock come una possibilità in più:
« Aveva un suono robusto e intenso, e alcune delle sue frasi alludevano a Coltrane. La sua lunga consuetudine con la musica pop, dove gli assoli devono essere concisi e incisivi, faceva sì che Brecker fosse soprattutto inimitabile nel concentrare le emozioni in spazi ristretti. Riusciva a dispiegare l’intera estensione dello strumento in unico assolo, dalle note più basse ai sovracuti, e a collegare concetti rarefatti a fraseggi ricchi e pieni di soul in uno stile non dissimile da sassofonisti come Junior Walker »(The New York Times)

Dopo una proficua militanza con gli Steps Ahead insieme a Mike Mainieri, Brecker registrò il suo primo album solo nel 1987.Nel corso degli anni novanta sperimentò a lungo con uno strumento elettronico chiamato EWI (Electronic Wind Instrument, una sorta di sax soprano elettronico che permette di utilizzare suoni campionati).

La sua ultima apparizione ufficiale fu nel giugno del 2006 con Herbie Hancock in una serata alla Carnegie Hall di New York. Affetto dal 2005 dalla sindrome mielodisplastica (SMD, degenerata poi in leucemia), è morto in un ospedale di New York il 13 gennaio 2007, all’età di 57 anni.Fra gli innumerevoli artisti con cui ha collaborato si distinguono:Frank Zappa, Aerosmith, James Brown, Paul Simon, Joni Mitchell, Lou Reed, Funkadelic, Steely Dan, John Lennon, Dire Straits, Elton John, James Taylor, Chick Corea, Pat Metheny, Gonzalo Rubalcaba, Papo Vasquez, McCoy Tyner, Herbie Hancock, Billy Cobham, Chet Baker, George Benson, Quincy Jones, Charles Mingus, Wynton Marsalis, Frank Sinatra, Bruce Springsteen, Robben Ford, Adam Nussbaum, Billy Joel, Mike Stern, John Scofield, Gary Burton, Peter Erskine, Steve Khan, Marc Johnson, Mike Mainieri, Jaco Pastorius, Eldar Djangirov, Bob James, Patti Austin, Dave Weckl.

A tutto il 2005 – il suo ultimo anno di attività – Brecker aveva collezionato 11 Grammy come musicista e compositore, inclusi i 2 per il suo ultimo album solista, Wide Angles (2003), composto da 10 brani eseguiti da una band di 15 elementi, chiamati da Brecker Quindectet.

 

Michael Brecker – Cat’s Cradle

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