REGGIO EMILIA – “Di fronte al mio successo provo due sentimenti: da una parte la gratitudine verso chi mi dà il successo dall’altra la paura di non essere all’altezza di un amore simile. Come faccio per esempio a ricambiare quei 50 ragazzi che si sono accampati qui una settimana fa, stando in un prato in mezzo alle zanzare? L’unico modo che ho è alzare l’asticella della mia creatività”. Luciano Ligabue si confessa prima dell’inizio di Campovolo 2.0, il mega concerto che ha richiamato120 mila fan. Una festa che dura tre giorni.
Campovolo è la conclusione di un anno speciale per Ligabue: 600 mila biglietti venduti nella tournée del 2010, 12 album tra i primi 100 posti in classifica, “Arrivederci mostro” che è arrivato a 400 mila copie ed è in classifica da 15 mesi. A Campovolo Ligabue camicia scozzese azzurra aperta fino all’ombelico, non si è negato nulla. Tre ore tirate di concerto, 31 canzoni, comprese alcune quasi inedite dal vivo, come Anime in plexiglass e In pieno rock’n’roll. Due inediti scritti nella metà anni Novanta, M’abituerò e Sotto bombardamento (che faranno parte, assieme al terzo inedito Ora e allora, del cd live che sarà ricavato da questo concerto). Si alternano senza cedimenti, rock elettrico e acustico, con effetti speciali psichedelici e immagini della folla sparati sui 620 metri quadri di schermi.
Il vero spettacolo è stato il pubblico, come capita quando l’adunata è così oceanica. In coda in autostrada (la metà viene da Lombardia ed Emilia Romagna), assiepati in caselli e in autogrill, in piedi e seduti sotto il sole cocente amplificato da un’afa. Ustionati sulle spalle, bianchi sotto le braccia, tumefatti a causa di un esercito di zanzare. Felicissimi. Disciplinatissimi. Qualcuno – come ha notato Luciano – è arrivato una settimana fa per prenotare il posto , nessuno ha provato a rubarglielo
Luciano Ligabue – Un colpo all’anima