Musiche nuziali: ecco i suggerimenti per una scaletta ideale

Ad uso della comunità, scrivo una nota con alcuni suggerimenti per stilare una “scaletta” ideale per la scelta musicale in chiesa. Definisco i momenti da musicare e alcuni brani classici che potrebbero essere suonati come sottofondo.

La celebrazione del rito del Matrimonio in chiesa ha inizio con l’entrata della Sposa – eventuali musiche per sposo, paggetto, damigella, invitati, fotografi, cagnolini al guinzaglio e peluche di vario genere NON FANNO PARTE del Servizio musicale inerente alla funzione (ergo va concordata e pattuita fuori budget, in certe chiese è inpensabile preventivare un’intrattenimento per motivi di tempi e decoro) – va da solo che suonare prima dell’evento significa prevedere una prestazione extra che va in qualche modo calcolata; così per non far torto a nessuno inizierò a suggerire alcune musiche per il primo momento utile:

ENTRATA della Sposa
Brano solenne, forte che sancisce l’inizio della messa nuziale e accompagna la sposa all’altare (durante questo tragitto – il gruppo marciante è abbastanza rumoroso – il drappello dei fotografi praticamente guida il corteo con le spalle all’altare – spesso gli invitati accolgono rumorosamente la sposa con applausi e ognuno cerca il posto migliore – per questi ed altri motivi sono da evitare musiche languide e toccanti che in un’atmosfera di festa potrebbero non essere percepite).

R.Wagner – Coro Nuziale da Lohengrin (trascrizione)
oppure
J.Pachelbel – Canone in re maggiore (ideale se suonato con un quartetto d’archi)
oppure per gli amanti della musica d’organo
J.S.Bach – Preludio in mib maggiore Bwv 552 o il Grave dalla fantasia Bwv 572.


Riti di aspersione
Il sacerdote aspergerà i presenti, spesso abbandonerà l’altare e in questo breve istante si potrebbe accompagnare il rito con una breve improvvisazione o un breve interludio. (lascerei questa scelta al buon gusto del musicista)

Canto dell’Alleluia
L’Alleluia fa parte delle parti fisse della messa quindi va CANTATO o LETTO non può essere sostituito da un brano strumentale – dunque se lo si vuole ascoltare musicato va ingaggiato un cantante o al limite il sacerdote stesso potrebbe intonarlo.
Spesso si accompagna il sacerdote che intona il tradizionale sesto tono gregoriano.
In alternativa – un soprano potrebbe cantare l’incipit dell’Alleluja estratto dal mottetto di Mozart Exultate Jubilate K. 165 oppure, visto che va molto di moda, si puòadattare la melodia della canzone di Cohen “halleluja” incorniciando il versetto del vangelo.

Scambio degli Anelli – subito dopo lo scambio delle promesse, vengono portate le fedi agli sposi e vengono pronunciate le formule di promessa. In questo momento è gradito un sottofondo musicale.
Molto suggestiva potrebbe essere l’aria in re maggiore di J.S.Bach anche conosciuta come Aria sulla quarta corda BWV 1068 (ideale nella sua realizzazione originale per quartetto d’archi) – per i cultori della musica d’organo, oltre il brano citato trascritto, è anche interessante qualche movimento adagio delle triosonate dello stesso Bach BWV525 o seguenti.

Offertorio
Includerei in questo momento le famose Ave Maria magari una tra quelle di: Schubert, Bach-Gounod, Caccini – Nonostante molti sacerdoti facciano sfoggio di zelo liturgico entrando nel merito sulla sacralità della composizione di Schubert. E’ ormai divenuta una regola scritta tanti anni fa risalente al dopoguerra con la quale furono “banditi” certi autori alludendo al testo poco “religioso” così gira in certe chiese un editto ciclostilato dove si “consigliava” l’uso di alcune edizioni e musiche di autori fieramente italici che oggi sono di difficile reperibilità e notorietà – L’Ave Maria di Schubert con il testo opportunatamente cambiato diventa una melodia utile al raccoglimento nessuno oggigiorno conosce Schubert e tantomeno il testo del Lied originale – Purtroppo la musica liturgica è una derivazione di quella popolare che già nel medioevo cambiava la destinazione d’uso. Come spiegarlo ai sacerdoti ? Ma forse dovremmo domandarci – perchè spiegarlo ? Gli sposi spesso vanno all’altare e cercano un confronto col sacerdote che si sente in dovere di guidare e consigliare la coppia – di solito un musicista esperto dovrebbe avere la sensibilità e il buon gusto di creare una scelta “rispettosa” e spesso questo non avviene per ingenuità e sopravvalutazione così sorgono divieti.
Un’Alternativa al Canto dell’Ave Maria potrebbe essere un’altro canto forse più tollerato – Dolce è Sentire (Fratello Sole, Sorella luna) che è la colonna sonora del film San Francesco composta da Ritz Ortolani. Oppure chi volesse ascoltare qualche reminiscenza delle Stagioni di Vivaldi con un buon violinista – L’adagio dell’Inverno ha la tempistica ideale per seguire un’offertorio. Con l’organo solo, oltre.. questi potremmo suonare un breve adagio – magari quello in sol minore di Albinoni di buona resa sia assieme agli archi che da solo.
Buono anche il mottetto Ave Verum K. 618 di Mozart


Santo
Il Santo è l’altro canto necessario (parte fissa della messa) che molti leggono perchè chi partecipa alla messa spesso non fa parte della stessa comunità orante e quindi di solito non conosce lo stesso “santo”. Potrebbe cantarlo il Sacerdote stesso.. ma molti, dei tanti, si tirano indietro.
Ci sono anche qui parecchie versioni – quella più conosciuta è quella di Bonfitto che bene o male tutti hanno ascoltato durante le messe domenicali e bene o male, almeno negli Hosanna, si riesce a cantare. Altrimenti breve e di buon effetto con un piccolo gruppo corale potrebbe essere quello di Rossini dalla petite Messe Solemnelle.

Scambio della Pace
Un’Attimo prima dell’Agnello di Dio (Agnus Dei) c’è un momento di felice scambio della pace a cui spesso partecipa anche il sacerdote – gli sposi si spostano per portare il saluto ai parenti e ai testimoni e qui si può rapidamente includere un brano festoso.
Minuetto e Trio da Eine Kleine Nachtmusik .. questi due piccoli brani della serenata notturna K. 525 di Mozart sono piacevoli e distensivi se eseguiti col quartetto d’archi. Con il violino e l’organo funziona anche la piccola Gavotta in fa di Corelli dalla sonata X op. 5 – il carattere gioioso e festante si sposa con il momento.

Riti di comunione
Durante la comunione potremmo senza dubbio consigliare il motetto: Panis Angelicus di Cesar Franck per voce, arpa, violoncello e organo – ovviamente riproducibile con la maggior parte dele formazioni.
Per i fanatici dell’organo e della musica organistica molto bello è l’adagio estratto dalla toccata, adagio e fuga in do maggiore BWV 564 e al limite includerei altri brani celebri tipo: Largo dal Serse di Haendel (Anche questo sulla lista nera perchè “Narra le gesta del Re Persiano”) – Arioso dal concerto in fa minore di J.S.Bach BWV 1056.

Firme
Durante le firme la messa spesso è già finita e si ha del tempo prima di accompagnare gli sposi all’uscita. possono essere suonati due o tre brani di carattere festoso – immaginate che in questo momento, appena letti gli articoli… l’assemblea è sciolta e iniziano in chiesa i preparativi per le foto finali con i parenti e l’uscita degli invitati che vanno a disporsi fuori per iniziare la festa di accoglienza. Così mi sento di suggerire brani più lunghi e allegri.. Con il quartetto è molto bello il primo tempo del divertimento K. 136 di W.A.Mozart – oppure l’Allegro o il rondò (I e IV Tempo) della Serenata Notturna già citata per lo scambio della pace – sempre di Mozart. Anche il Corale della Cantata BWV 147 di J.S.Bach potrebbe essere della lunghezza giusta per accompagnare il momento delle firme. Questo momento coincide con la fine della messa e per sancire il finale mi è capitato spesso di suonare la terza parte della Toccata Bwv 564 o la Toccata in fa Maggiore 540 o persino la Toccata dalla quinta sinfonia di Widor – Concerto di Haendel “il Cucù e l’usignolo” oppure assieme agli archi le Sonate di Chiesa di W.A.Mozart.

Uscita degli Sposi
Per l’uscita della coppia il brano più sfruttato è la Marcia Nuziale estratta dal’opera “Sogno di una Notte di Mezza Estate” di Felix Mendelssohn Bartholdy – per lo slancio romantico e per la scorrevolezza questo brano è preferibile alla Marcia di Wagner.
Alternativa – Inno alla Gioia di Beethoven.

Alcune note sulle musiche da film e canzoni preferite.

La musica tutta è un’affare serio e sacro questo però non vuol dire che tutto sia ammesso e di buon gusto. Potremmo scrivere che molti gruppi di “preghiera” o corì eccedono e vanno “fuori dalle righe” principalmente per l’incapacità di rendere snella una celebrazione che anche se concepita come festa degli sposi dovrebbe essere fruibile da tutti gli invitati. Insomma, invitare a mangiare dei vegetariani per servigli carne di tutti i tipi sarebbe abbastanza fuori luogo.
Credo che le scelte migliori, nel caso del matrimonio, siano quelle classiche (ovvero quelle melodie e musiche che nell’immaginario comune rimangono intramontabili) … potremmo suonare anche canzoncine come la “vita è bella” di piovani o “c’era una volta il west” di Morricone.. ma rischieremmo di cadere nello scontato che paradossalmente cavalca la moda del momento. Mi spiego meglio… fra 50 anni non credo che sentiremmo spesso alcune canzonicine o melodie che fanno furore oggi giorno e se è vero che il matrimonio è un legame “per sempre” a me piacerebbe accostarlo ad una musica che non vada mai fuori nota o moda.

Nonostante tutto “l’alternativo” che ha tutto il suo fascino è subordinato agli strumenti, ai musicisti e alle regole vigenti in ogni chiesa.
Nel luogo dove vengono visti male Ave Maria e Largo di Haendel sarà difficile proporre Vangelis o i New Trolls … di solito lo strumento a disposizione è l’organo e suonarci sopra i brani di Allevi o Enaudi o la trilogia di Tolkien non è che sia proprio il massimo.
Come non lo è un coro Gospel che s’esibisce dentro una chiesa bizantina e ci sarebbe da domandarsi del perché…

Insomma si potrebbe noleggiare un coro Gospel e farlo esibire fuori dalla chiesa – la maggior parte delle nostre chiese sono bellissime e non assomigliano per niente alle rievocazioni Hollywoodiane di culti e riti spesso di altre religioni – Insomma non serve Suor Cristina per rievocare “the Voice” alla stregua di un nostrano Sister-Act .

Arriviamo quasi al termine di questi consigli proprio discorrendo dei musicisti.
Purtroppo oggi in molte chiese coloro che sono preposti alla conservazione di certi beni non si fidano più nel lasciare l’uso degli strumenti in chiesa ad improvvisatori. Questo però non vieta di provvedere alla musica propria portando il proprio musicista di fiducia la dove si possa e spesso, anche con le dovute precauzioni ed educazione, si riesce anche a trovare degli accordi con l’organista del posto.

Il mio consiglio è sempre quello di informarsi e valutare bene l’offerta locale, da quel che mi risulta, a parte casi di sfacciata esagerazione, le chiese con organo o con un flusso di celebrazioni importante hanno già scelto il proprio collaboratore musicale. La maggior parte di questi garantiscono un servizio “controllato” ma a volte questo “controllo” degenera e diventa intollerabile sia nelle modalità che nel tentativo di proteggere la propria panchetta dell’organo. Un buon servizio musicale dovrebbe aggirarsi intorno 70/100 euro a persona – mediamente i prezzi fluttuano sui 120/150 nei casi di agenzia ed esterni .. alcuni “disgraziati” arrivano 200/250, boh li reputo senza grazia e senno ma sono mie considerazioni, probabilmente hanno talmente tante richieste che il loro prezzo giustifica la loro presenza! Non oso immaginare quanto valga un concerto intero di così fatti musici.. Ma ognuno gestisce il suo tempo e la sua popolarità come meglio crede. Come accennavo nelle righe precedenti.. i costi di agenzia prevedono, un lavoro di disponibilità verso gli sposi che pagheranno al detto professionista incluso prove dedicate, incontri, telefonate, aggiustamenti e quant’altro che spesso il musicista free-lance o inquadrato in un’ingranaggio di servizi offerti non presenta.
Molti individuano il parente o l’amico musicista capace di suonare il pianoforte e quindi per assonanza – tastiera chiama tastiera lo pensano in grado di ricreare un momento d’intimità familiare.. Questo è lecito ma spesso queste figure si presentano all’organo a digiuno di liturgia e di tempistiche opportune, altri pigiano le tastiere pensando ai suoni del pianoforte sperando nelle dinamiche del pianoforte di casa… altri pur essendo navigati pianisti non hanno mai suonato in un matrimonio e rischiano di diventare a loro malgrado protagonisti in negativo della festa.

Credo di aver “suggerito” per lo meno i momenti dove è possibile intervenire con la musica durante la celebrazione – ai lettori la scelta!

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