Festival dei Due Mondi. Cenni essenziali sul programma 2021

SPOLETO – E’ stato presentato attraverso una conferenza stampa in streaming il festival dei Due Mondi 2021.  A introdurre i lavori Dario Franceschini, il nostro Ministro della Cultura, che ha subito chiarito a chi sollecita riaperture di non avere, per motivi a tutti ovvi, date certe al momento; precisando però che le regole già consentono di riaprire nella cosiddetta zona gialla e ha assicurato di star lavorando per aumentare, in condizioni di sicurezza ulteriore, le presenze negli spettacoli, soprattutto quelli all’aperto di cui l’Italia è ricchissima. Auguriamoci che il festival avvenga nelle migliori condizioni e segni una svolta duratura.

A seguire Monique Veaute classe 1951, la prima donna a dirigere la prestigiosa manifestazione spoletina, già fondatrice di Romaeuropa arte e cultura e direttrice artistica dell’omonimo festival, direttrice della Fondazione Pinault di Palazzo Grassi e Punta della Dogana a Venezia. Nata in Germania, ma d’inconfondibile accento e stile francese, Monique Veaute nelle date dal 25 giugno all’11 luglio, ha parlato di 60 spettacoli, 500 artisti provenienti da 13 paesi, 15 diverse sedi in cui si svolgerà, spiegando di aver puntato molto sulla musica. Delle molte rappresentazioni per brevità qui ne citeremo solo alcune. L’intero programma è visibile sul sito del festival dei Due Mondi.

Oltre al Ministro Dario Franceschini e alla direttrice artistica Monique Veaute la conferenza stampa del 64mo Festival dei Due Mondi ha visto la partecipazione di Paola Macchi, Direttrice Organizzativa; Tiziana Tombesi Presidente della Fondazione e Commissario del Comune di Spoleto; Paola Agabiti, Assessore alla Cultura della Regione Umbra; Michele Dall’Ongaro, Presidente dell’Accademia nazionale di Santa Cecilia; Giovanni Parapini, Direttore Rai per il Sociale. E i contributi del coreografo Mourad Merzouki, del coreografo e drammaturgo Alan Lucien Øyen, del drammaturgo e regista Leonardo Lidi, dell’autore e regista Liv Ferracchiati

In sintesi due orchestre hanno residenza quinquennale a Spoleto: quella dell’Accademia di Santa Cecilia, che chiuderà il 64 festival con Antonio Pappano; e l’orchestra del Festival di Budapest diretta da Ivan Fisher. In totale i concerti saranno ventidue. Tra le promesse emergenti del pianismo internazionale Marie-Ange Nguci debutta al Festival dei Due Mondi per il suo primo concerto in Italia. E ancora un concerto diretto da Alvise Casellati, figlio della presidente del Senato. L’Ensemble Micrologus con la Musica di Dante. L’Oedipus Rex diretto da Pascal Rophé nel cinquantenario della morte di Stravinskij

La danza spazia dal classico contemporaneo con Le Lac des Cygnes di Čajkovskij con la coreografia di Angelin Preljocaj a Folia di Mourad Merzouki che mescola hip-hop, musica barocca ed elettronica, balletto classico e dervisci rotanti. Riguardo al teatro-danza grande attesa per il regista e coreografo Alan Lucien Øyen che coinvolgerà anche Liv Ulman, forte di nove performer tra attori e ballerini in un’età compresa tra i 24 e gli 82 anni. In conferenza stampa Øyen ha detto che il suo spettacolo è la risultante delle conversazioni avute con il suo gruppo e riguarda le ossessioni e le ansie che, come molti, hanno conosciuto in questo periodo.

Dal panorama teatrale italiano Leonardo Lidi debutta a Spoleto con La signorina Giulia di August Strindberg in prima assoluta. Altra voce del teatro nazionale è il regista umbro Liv Ferracchiati che presenta La tragedia è finita, Platonov in collaborazione con il Teatro Stabile dell’Umbria. Il Festival dedica una serata a Giorgio Strehler , in occasione del centenario della nascita. La moglie Andrea Jonasson ripercorre, insieme con Monica Guerritore e Margherita Di Rauso, la vita artistica del grande regista italiano attraverso lettere autografe, brani teatrali e appunti di prove, accompagnata dal quartetto del Teatro Regio Torino e dal pianista Carlo Caputo. 

Da sempre Main Media Partner del Festival dei Due Mondi, la Rai quest’anno presenta a Spoleto il primo Festival per il sociale, la sostenibilità ambientale ed economica è al centro del dibattito culturale, e della nuova organizzazione del Festival, così come la coesione e l’inclusione, il ruolo delle donne, quello delle nuove generazioni e il valore della memoria. Dal 2 al 5 luglio, si alterneranno presentazioni di film, documentari, interviste, panel dedicati a tutte le categorie sociali, progetti nei quali l’azienda di Servizio Pubblico è impegnata da mesi, come l’illuminazione delle periferie, frutto del lavoro portato avanti con il Cospe e l’Osservatorio di Pavia. Quello di Spoleto è il “numero 0” di un’iniziativa destinata a diventare appuntamento fisso, con cadenza annuale e itinerante. Nel 2022 si svolgerà a Torino, presso il coordinamento regionale di “Libera” di Don Ciotti, ha detto il direttore di Rai per il Sociale, Giovanni Parapini, intervenuto alla conferenza stampa

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