Cinema. Ruggine. La recensione

ROMA – Presentato a Venezia  nella sezione “Giornate degli Autori”, esce nelle sale cinematografiche “Ruggine” terzo lungometraggio del regista Daniele Gaglianone, per la prima volta alle prese con un cast di attori professionisti.

In una città del nord alla fine degli anni settanta i ragazzini passano il tempo organizzandosi  in bande: quella capitanata da Carmine è composta da bambini siciliani che si radunano in due vecchi silos abbandonati, pieni di rottami di automobili e ferraglie, chiamato il Castello.
Quell’estate arriva nel quartiere un nuovo medico, il dottor Boldrini, interpretato da uno straordinario Filippo Timi: saranno proprio Carmine e i suoi amici, tra cui Sandro e Cinzia, a rendersi conto della reale natura di quell’uomo, e quando verrà rapita Rosalia, la sorella di Carmine, lo scontro con il Male diventerà inevitabile.

Più che un film sulla pedofilia, la pellicola evidenzia come un evento drammatico verificatosi nell’infanzia possa condizionare l’intero percorso di una vita umana: scegliendo di raccontare la storia attraverso due dimensioni temporali che si alternano, la prima che riguarda il passato, la seconda che arriva al presente, scopriamo che Carmine passa tutta la sua giornata a bere, Sandro a giocare con il figlio di cinque anni a un gioco infantile, la caccia al “Drago Nero”, mentre Cinzia è impegnata in un consiglio di classe all’apparenza monotono ma che improvvisamente assumerà una piega drammatica.
Ed è proprio la parte dedicata al passato il punto di forza dell’intero film, sostenuta da fotografia all’altezza e da una colonna sonora disturbante, soprattutto nelle scene più drammatiche.
Nelle scene più forti la violenza più che rappresentata viene intuita: memorabili sono invece le prime inquadrature in cui appare Filippo Timi, quasi sempre in ombra, vestito in abito scuro e con la fede al dito in primo piano, rappresentato, per volontà del regista stesso, come l’uomo nero di una qualsiasi favola per bambini.
Da segnalare nella colonna sonora un inedito di Vasco Brondi, alias Le Luci della Centrale Elettrica, dal titolo “Un campo lungo cinematografico”, brano che si avvale della presenza di Rachele Bastreghi dei Baustelle ai cori.

  • Titolo originale: Ruggine
  • Nazione: Italia
  • Anno: 2011
  • Genere: Drammatico
  • Durata: 109’
  • Regia: 
Daniele Gaglianone

 

Trailer



Trailer fornito da Filmtrailer.com

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