Praemium imperiale. Gli occhi dell’arte sulla vita e l’umanità

Lamberto Dini alla cerimonia di premiazione 

È il messaggio che accomuna i vincitori del prestigioso premio: Tadanori Yokoo per la pittura, Wolfang Laib per la scultura, Dominique Perraut per l’architettura, Mitsuko Uchida per la musica, Sylvie Guillem per il teatro/cinema

TOKYO – “C’è un filo conduttore nel significato più profondo delle opere e delle performances dei cinque artisti ai quali è stato conferito il Praemium Imperiale 2015: ossia, in molti casi, il desiderio forte, evidente, di comunicare e trasmettere, attraverso le loro espressioni artistiche, il senso della loro umanità e, per certi versi, la loro comprensione della vita umana”. Lo ha affermato a Tokyo  l’ex-presidente del Consiglio Lamberto Dini durante la cerimonia per la consegna del prestigioso premio presieduta dalla Principessa Hitachi, consorte del principe Hitachi, Patrono onorario della Japan Art Association che nel 1988 in occasione del suo centenario ha istituito il Praemium Imperiale.

“Questo emerge – ha detto l’ex-presidente del Consiglio che presiede il Comitato italiano di nomina dei candidati -dal sentimentalismo dei dipinti di Tadanori Yokoo, in cui si ha la sensazione di muoversi tra sogno e realtà, tra vita e morte”. Yokoo dice che non vede la morte dal mondo della vita, ma piuttosto vede la vita dal mondo della morte. 

Allo stesso modo – ha affermato Dini – alla base delle sculture di Wolfang Laib “sembra esserci la sua ricerca di una più profonda comprensione del significato della vita e della morte, in un contesto spirituale artistico e naturale”.  Laib utilizza materiali che alimentano la vita, come il polline e la cera d’api, e la connettono alla generazione successiva, evocando così la perenne circolarità della vita.

Gli innovativi edifici di Dominique Perraut “ci danno il senso preciso del desiderio dell’autore di costruire strutture che, al di là della bellezza del loro design, siano in risonanza con l’ambiente e siano destinate a dare risalto alla luce a beneficio della gente”. Così, le sue opere sembrano essere progettate principalmente per il benessere della società. “In questo modo – ha precisato Dini – l’autore esprime la sua forte etica sociale, io direi la sua umanità”.

Le performances al piano di Mitsuko Uchida sono acclamate in tutto il mondo, poiché l’artista conferisce profondità di introspezione alle proprie interpretazioni attraverso una personale ricerca di verità e bellezza, sentimenti che è in grado di trasmettere agli ascoltatori. “Si può dire – ha osservato Dini – che Mitsuko Uchida non suoni solo per il proprio piacere, ma voglia passare il suo amore per la musica al pubblico, a tutti i tipi di pubblico. Non stupisce quindi il suo decennale impegno nel favorire lo sviluppo di giovani musicisti, un riflesso del suo contributo alla società umana”.

Nella categoria del teatro/cinema, il premio di quest’anno è andato a Sylvie Guillem, una delle più grandi ballerine al mondo. “Grazie alla sua forza e flessibilità – ha affermato ancora Dini – ha la incontestata capacità di creare spettacoli mozzafiato di grande brillantezza tecnica. Attraverso la sua danza, Sylvie Guillem ha l’obiettivo dichiarato di rendere le cose comprensibili per gli spettatori. Dice che la danza è il suo dono alle persone, io direi alla società”.

Dopo avere osservato che perciò in più modi i vincitori di quest’anno, per l’originalità delle loro espressioni artistiche, rispondono pienamente all’obiettivo del Praemium Imperiale – riconosciuto in tutto il mondo come il più prestigioso premio delle arti – di premiare l’eccellenza e, attraverso l’arte, promuovere la comprensione tra i popoli nel mondo, Lamberto Dini ha espresso il proprio compiacimento per l’assegnazione della Borsa di Studio per Giovani Artisti alla Yangon Film School: “La considero – ha detto – una scelta meravigliosa,  poiché il Myanmar è un paese ricco di storia che solo di recente è emerso dalle ristrettezze imposte da un governo autocratico e dove film e documentari e altre manifestazioni creative delle arti visive sono ora sempre più conosciuti e apprezzati anche a livello internazionale, per il godimento di tutti”.  

I vincitori hanno ricevuto un premio di 15 milioni di yen (circa 111.000 euro), un diploma e una medaglia conferiti dalla principessa Hitachi. Mitsuko Uchida, vincitrice per la musica, che doveva ritirare il premio insieme agli altri premiati, all’ultimo momento per motivi di salute ha dovuto rinunciare ad essere presente.

Premiati 1989-2014

Per la Pittura

Willem de Kooning, David Hockney, Antoni Tàpies, Balthus, Pierre Soulages, Jasper Johns, Zao Wou-ki, Matta, Cy Twombly, Gerhard Richter, Robert Rauschenberg, Anselm Kiefer, Ellsworth Kelly, Lee Ufan, Sigmar Polke, Bridget Riley, Georg Baselitz, Robert Ryman, Yayoi Kusama, Daniel Buren, Richard Hamilton, Hiroshi Sugimoto, Enrico Castellani, Bill Viola, Cai Guo-Qiang, Michelangelo Pistoletto, Martial Raysse

Per la Scultura

Umberto Mastroianni, Arnaldo Pomodoro, Eduardo Chillida, Anthony Caro, Max Bill, Richard Serra, Christo & Jeanne-Claude, César, George Segal, Dani Karavan, Louise Bourgeois, Niki de Saint Phalle, Marta Pan, Giuliano Vangi, Mario Merz, Bruce Nauman, Issey Miyake, Christian Boltanski, Tony Cragg, Ilya & Emilia Kabakov, Richard Long, Rebecca Horn, Anish Kapoor, Cecco Bonanotte, Antony Gormley, Giuseppe Penone

Per l’Architettura

Ieoh Ming Pei, James Stirling, Gae Aulenti, Frank Gehry, Kenzo Tange, Charles Correa, Renzo Piano, Tadao Ando, Richard Meier, Alvaro Siza, Fumihiko Maki, Richard Rogers, Jean Nouvel, Norman Foster, Rem Koolhaas, Oscar Niemeyer, Yoshio Taniguchi, Frei Otto, Jacques Herzog e Pierre de Meuron, Peter Zumthor, Zaha Hadid, Toyo Ito, Ricardo Legorreta, Henning Larsen, David Chipperfield, Steven Holl

Per la Musica

Pierre Boulez, Leonard Bernstein, György Ligeti, Alfred Schnittke, Mstislav Rostropovich, Henri Dutilleux, Andrew Lloyd Webber, Luciano Berio, Ravi Shankar, Sofia Gubaidulina, Oscar Peterson, Hans Werner Henze, Ornette Coleman, Dietrich Fischer-Dieskau, Claudio Abbado, Krzysztof Penderecki, Martha Argerich, Steve Reich, Daniel Barenboim, Zubin Mehta, Alfred Brendel, Maurizio Pollini, Seiji Ozawa, Philip Glass, Plácido Domingo, Arvo Pärt

Per il Teatro/Cinema

Marcel Carné, Federico Fellini, Ingmar Bergman, Akira Kurosawa, Maurice Béjart, John Gielgud, Nakamura Utaemon, Andrzej Wajda, Peter Brook, Richard Attenborough, Pina Bausch, Stephen Sondheim, Arthur Miller, Jean-Luc Godard, Ken Loach, Abbas Kiarostami, Merce Cunningham, Maya Plisetskaya, Ellen Stewart, Sakata Tojuro, Tom Stoppard, Sophia Loren, Judi Dench, Yoko Morishita, Francis Ford Coppola, Athol Fugard

Le foto

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