Stefano Disegni. Tutto fa teatro, anche le vignette

Non solo il cinema  attinge dai fumetti (vedi i film tratti da Walt Disney), anche il teatro può farlo. Questa, curata da Sandro Marucci, non è una recensione (saranno i critici a giudicare) ma la versione teatrale  integrale di una  delle “Dodici tavole” di Stefano Disegni, pubblicata giovedì 22 su 7 diretto da Beppe Severgnini,  con il tacito consenso dell’autore e del direttore.

Come si vede, i personaggi sono presi dalla strada, come del resto anche gli interpreti, i dialoghi sono assolutamente autentici. Al momento non sono previste repliche. 

                                       Teatro ”Cabaret” presenta:

“Europa a giorni alterni”

Tragi-commedia in un atto e due attori 

 Personaggi: Beppe Grillo, comico genovese (in cerca di spettatori).

Davide Casaleggio, ideologo figlio di ideologo (in cerca di clienti).

Virginia Raggi, sindaca di Roma (che non compare mai, ma è nominata)

(Scena prima)

All’aprirsi del sipario, sono in palcoscenico i due personaggi. Applausi di benvenuto: i due interpreti sono molto amati dal pubblico. Il dialogo è serrato.

Casaleggio: ”Ciao Beppe, ti vedo giù, che succede?”

(Scena seconda)

Casaleggio: “T’è venuta l’emicrania a furia di pensare se sei per l’Europa o contro l’Europa?” 

(Scena terza). 

Grillo: “Ho preso la decisione, Davide”

Casaleggio: ”Pro o contro?”.

Grillo: ”Lunedì, mercoledì e venerdì contro. Il resto, pro. Pausa il sabato pomeriggio e a Ferragosto”.

(Scena quarta)

Casaleggio: “Beppe, per favore non chiamarmi Davide. Chiamami Pelè”.

Grillo: “Pelè?” 

Casaleggio: “Principe Ereditario Liberamente Eletto. L’accento…”

(Scena quinta)

 Casaleggio: “…è una mia aggiunta. Fa campioni del mondo.”

Grillo: “Liberamente eletto da chi?”

Casaleggio: ”Mò nun sta a guardà er capello”. 

Grillo: “Davide… cioè, Pelè…”

(Scena sesta)

Grillo: “Ma sei milanese e parli romano?!

Casaleggio: “A furia di correre a Roma a fare il sindaco quando quella piange, ho preso un po’ di accento. Alura, Bepin…”,

(Scena settima)

Casaleggio: “…cusa l’è che ti cruccia? Daje, dimme, aoh”.

Grillo: “Pelè, alle amministrative abbiamo preso una batosta che ancora mi fischiano le orecchie! In tutte… “

Scena ottava

Grillo: “…le grandi città. Non siamo arrivati nemmeno al ballottaggio!”

Casaleggio: “Embè, ‘a ggente nub ze fida minga più”

Grillo: “Belìn, dobbiamo risalire la china, sennò…

Casaleggio: “Tranqui.”

(Scena nona)

Casaleggio: “Il Pelè, qui,  sta minga cu i man in man, er Pelè t’ha ggià risorto er probblema!”.

Grillo: “Davvero?”

Casaleggio: “L’immigrasiùn. Ce stanno a invàde”.

Grillo: “E che c’entra con la batosta?”

(Scena decima)

Casaleggio: “Gnente. Ma bisogna cavalcàr  el malcuntènt! Oggi chi attacca gli immigrati vince. Piove? Colpa di tutti questi nègher. Hai l’asma allergica da gatto?  Te l’ha attaccata er pakistano!”

(Scena undicesima)

Casaleggio: “Te capì, Parruccò?”

Grillo: “Figo! Allora mettiamo anche in statuto che il M5S tifa Juve! Ha più tifosi di tutti!”

Casaleggio: “E Di Battista? E’ laziale…”

Grillo: ”Espulso! E che…”

(Scena dodicesima)

Grillo: “…il vero grillino  il sabato va all’Ikea!  Sono milioni di voti!”

Casaleggio: “Ottimo, Bepin! Corro a Roma a dirlo alla Raggi, senza un input  ogni 48 ore, la tusa me s’addorme”.

Grillo: “Vai, Pelè!

Casaleggio: “Se vedèmo, Bepin!”

Applausi.

Sipario

(Dietro le quinte. L’autore posticcio ringrazia quello autentico, Stefano Disegni, uno dei più felici disegnatori  italiani, senza le cui vignette difficilmente si spingerebbe in edicola per acquistare 7, come del resto potrebbe accadere  con Il corriere della sera senza la vignetta di Giannelli in prima pagina).  

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