Prorogata sino a fine febbraio la mostra “La Gentilezza della Carta. La sostenibilità è bellezza”

Esposizione ideata e realizzata da Caterina Crepax per la Fondazione Fashion Research Italy

Il successo di pubblico è stato tale che artista e promotori hanno deciso di prorogare fino a domenica 27 febbraio l’esposizione che intende riflettere, attraverso la lente della bellezza, sul tema della sostenibilità.  

Sono 18 gli abiti-scultura, realizzati in carta prodotta con il 100% di fibre riciclate dalla storica cartiera Cordenons. Mettono in scena più di 60 soggetti grafici provenienti dal prezioso archivio di textile design che la Fondazione custodisce che mette a disposizione del mondo moda e interior design. Disegni tessili antichi e moderni di cui l’artista ha stravolto i connotati accostandoli in un equilibrio di forme e colori che dà vita al suo immaginario multiforme e onirico.

 
Un universo senza fine di elementi d’ispirazione che le mani della Crepax fondono e fanno rinascere in forme nuove. La sua passione è infatti da sempre la carta, che, grazie alla fantasia e alla manualità ereditata dal padre Guido trasforma in opere d’arte.

Tutto della mostra “La Gentilezza della Carta” è esempio e riflessione contro lo spreco, compresi i manichini, prodotti dall’azienda Bonaveri, in materiale da fonte rinnovabile e biodegradabile.  
 
La mostra è stata realizzata in occasione dell’inaugurazione di Punto Sostenibilità, il più completo archivio italiano, sia fisico che digitale, di materiali tessili, accessori e soluzioni di packaging sostenibili per la moda: l’ultimo progetto green della Fondazione ospita il meglio dell’innovazione nell’ambito della sostenibilità nel settore moda, dai tessuti riciclati e rigenerati ai complementi in alluminio riciclato, provenienti da un centinaio di aziende su tutto il territorio nazionale in grado di fornire materiali immediatamente disponibili per la produzione in piccola o larga scala.

 
“Il tema della sostenibilità è da sempre centrale nel mio lavoro – dice Caterina Crepax – e la carta di riciclo e riuso è il materiale che più di altri diventa metafora della gentilezza che dovremmo usare nei confronti del nostro pianeta. Per questo progetto ho cambiato il mio usuale approccio creativo, che normalmente concepisce l’idea finale dell’opera, per realizzare la quale poi cerco carte di ogni tipo, dagli scarti tipografici ai vecchi libri ai pirottini per i dolci. In questa occasione invece il punto di partenza è stato il magnifico Fondo Brandone, e la sfida è stata quella di creare abiti che valorizzassero le splendide grafiche dell’archivio, mixandole per arrivare a un’armonia di colori e forme: in un certo senso per la prima volta mi sono improvvisata, per così dire, stilista, un approccio che mi ha stimolato e divertito moltissimo”. 

“Sono passati molti anni da quando ho letto i primi report sull’inquinamento prodotto dall’industria della moda, ma ricordo ancora lo sconcerto che ho provato – ha aggiunto il Presidente della Fondazione FRI Alberto Masotti. – Il settore in cui lavoravo e che tanto amavo era la seconda attività più inquinante del mondo e ancora oggi, purtroppo, la strada verso l’evoluzione green è lunga. Mi consola vedere che le nuove generazioni sono più attente a questi temi e ne sentano l’urgenza. Spero che la mostra – che parla ai cuori attraverso il linguaggio universale dell’arte – possa far riflettere e trasmetta un concetto in cui credo profondamente: la sostenibilità è bellezza, è un valore e un dovere imprescindibile”.

 
 CATERINA CREPAX

Nasce a Milano nel 1964 e cresce in un ambiente ricco di suggestioni, estro e creatività, fondamentale per la sua preparazione. Fin da bambina ì      gira per casa munita di matite, forbici, fogli e cartoncini cercando di riprodurre la meraviglia dei libri pop up che riceve in regalo.

La formazione di architetto influenza notevolmente il suo approccio alla tridimensionalità, all’attenzione e alla ricerca dell’equilibrio tra insieme e dettagli, tra struttura portante ed elementi decorativi, tra vuoti e pieni, ma si completa di una visionarietà che è tipica dell’artista. Il suo processo creativo parte da schizzi e bozzetti delle forme, poi arricchite di dettagli che, in relazione tra loro, riescono a evocare tutto il mondo che alimenta la sua ispirazione. 

Si dedica alla carriera artistica solo a partire dagli anni ‘90, grazie all’incontro con il designer Nicola Gallizia che, in occasione del Salone del Mobile, le permette di creare il suo primo grande allestimento, interamente realizzato con carta di recupero. Da allora, porta la sua arte nelle scuole, nei musei e nelle aziende, collaborando con artisti e fotografi e realizza sfilate ed eventi in Italia e all’estero, affinando sempre più una visione sostenibile dell’arte e della vita.
 
FONDAZIONE FASHION RESEARCH ITALY: Il futuro della moda prende forma
 Fondazione no-profit costituita nel 2015 a Bologna dal Cav. Alberto Masotti con la volontà di affiancare le manifatture moda attraverso attività di formazione e consulenza su temi strategici quali heritage, sostenibilità e innovazione digitale.

 La mostra è accessibile durante i tour guidati negli spazi della Fondazione, di norma chiusa al pubblico, ogni sabato e domenica su prenotazione. Alle scolaresche sono riservate visite guidate anche durante la settimana.

Tutte le informazioni e la prevendita su www.mybologna.app/FFRI.

Fondazione Fashion Research Italy 

Via del Fonditore, 12, 40138 Bologna

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