Teatro Quirinetta. “Muratori”: sarcasmo, ironia e gustose risate. Recensione

ROMA – Sono due volti di una Roma sparita i protagonisti della commedia “Muratori”, scritta da Edoardo Erba e diretta da Massimo Venturiello, in scena al teatro Quirinetta fino al 27 maggio.

Fiore (Paolo Triestino) e Germano (Nicola Pistoia) sono due muratori che in una fredda e buia notte devono tirar su un muro all’interno di un vecchio teatro abbandonato. Il muro segnerà i nuovi confini del supermercato contiguo, e lo spazio del palcoscenico ne diventerà il nuovo magazzino. Il teatro, i cui unici spettatori sono ora i topi, chiuderà per sempre il suo sipario. Il lavoro, abusivo, deve essere fatto al riparo da occhi indiscreti e Fiore e Germano si ritrovano per la prima volta nella loro vita su un palcoscenico.

In questa notte, scandita dal rumore dei foratini accatastati l’uno sull’altro e da quello della cazzuola che spalma la malta tra un mattone e l’altro, Fiore e Germano confrontano la loro vita. La condizione di uomini semplici non gli impedisce di sognare una vita migliore e l’occasione del lavoro abusivo, che gli consentirà un buon guadagno, è un punto di partenza per ambire a un benessere maggiore. Lo scambio di pensieri, ricordi e riflessioni tra i due amici avviene in un vivace e mai volgare dialetto romanesco.Il proverbiale sarcasmo e la pungente ironia dello spaccato dialettale romano é l’essenza della pièce teatrale di Edoardo Erba. Si ride di gusto ascoltando i due protagonisti: il linguaggio usato e i racconti di frammenti di vita rimandano alla tradizione neorealista di De Sica e Pasolini, quel mondo oggi sempre più raro da incontrare nella quotidianità di una capitale multietnica.

Ma un teatro non può chiudere il sipario senza un ultimo spettacolo; prima Germano e poi Fiore saranno gli unici spettatori di quest’ultima rappresentazione. Una giovane, affascinante e nobile donna appare improvvisamente sul palco a Germano mentre Fiore è a caccia dei topi. Poi incontrerà Fiore mentre Germano è a prendere i mattoni. Per entrambi l’incontro con la signorina Giulia, la protagonista dell’omonima tragedia di August Strindberg, è qualcosa di inebriante, di rivoluzionario per le loro vite. E’ l’incontro dell’arte con il popolo: è l’arte del teatro che rapisce e fa vivere un sogno a chi ne gode, per il breve momento della sua messa in scena, in modo totalizzante. E quel muro sul palco, simbolo di una divisione tra due mondi così diversi, sembra crollare davanti all’inesauribile desiderio di continuare a sognare.

Bravissimi gli attori in scena. Paolo Triestino e Nicola Pistoia sono coinvolgenti nel recitare i veraci protagonisti della commedia di Edoardo Erba, uno dei più talentuosi autori italiani. Il commento musicale ispirato al tango rimanda alla malinconia che il dialetto romanesco maschera. Il gioco di luci, i costumi e la scenografia rendono perfettamente l’atmosfera di un cantiere notturno. I dialoghi, frizzanti, ironici e ben ritmati, donano freschezza alla commedia. Ci sono tutti gli ingredienti che spiegano il successo della commedia, giunta ormai al decimo anni di repliche.

TEATRO QUIRINETTA(Via M. Minghetti 5, Roma)
dal 15 al 27 maggio
MURATORI
di EDOARDO ERBA
con NICOLA PISTOIA e PAOLO TRIESTINO
e con LYDIA GIORDANO
Musiche Ennio Rega
Scene Francesco Montanaro
Costumi Sandra Cardini
Disegno Luci Marco Laudando
Regia di Massimo Venturiello

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