Teatro Sistina. “Macbeth Musical Tragedy”, la nostra oscurità in parole, musica e danza. Recensione

ROMA – Macbeth,  famosa tragedia shakespeariana,  è considerato l’ archetipo della brama di potere e dell’infelicità. William Shakespeare si ispirò liberamente allo storico re Macbeth di Scozia,  vissuto  tra il 1005 e il 1057, che fu  prima stimatissimo  comandante dell’esercito del  re Duncan I, poi suo traditore e assassino per usurparne il trono.

Nel mondo dello spettacolo sopravvivono superstizioni  che ritengono il dramma “maledetto” e molti attori evitano di  menzionarne il titolo, chiamandolo  “Il dramma scozzese” perché pronunciarne il nome in  un teatro potrebbe trasformare  la performance  in un fiasco.

Lode dunque a  tutti coloro che  – compreso l’illustre Giuseppe Verdi  – osano sfidare la credulità popolare, non definitivamente sconfitta nemmeno nel 2012, che è paura di trovarsi di fronte alla nostra “ombra”, di vedere il lato inconscio che condiziona la storia umana.  La tragedia shakespeariana dove l’uomo è di fronte all’inferno della coscienza, si esplicita in un dramma  non a caso breve, viaggio in un’interiorità dalla quale fuggire. Ma  l’arte diventa una difesa,  uno svelamento necessario alla vita.  Il Macbeth risponde a domande inesorabili:  cosa succede quando realizziamo le nostre ambizioni a qualsiasi prezzo,  cosa avviene alla nostra immaginazione se ci guardiamo in uno specchio che ci rimanda quello che siamo.

Da questi interrogativi è nato e ha debuttato ieri al teatro Sistina, in anteprima nazionale, uno spettacolo importante,  Macbeth Musical Tragedy che segue fedelmente l’originale shakspeariano, adottando la traduzione di Agostino Lombardo. Un ensamble di venti performer danno vita a parole, musica e danza veicolando messaggi onirici attraverso una scenografia minimal:   fondali illuminati da tramonti rosso sangue, con una pallida falce di luna, simboleggiano   il vegliare supremo del Cosmo sulle nostre esistenze. Tra una scena e l’altra,  gli attori sciorinano perle di saggezza universale.

Un cast di venti professionisti   diretto da Enrico Petronio, sulle musiche di Marco Savatteri,  con le coreografie di Stefano Bontempi , e la direzione vocale di Fabio Lazzara, esprimono   maturità –  bravi tutti, in particolar modo Pia Lanciotti  ovvero l’ ambiziosissima lady Macbeth – alle prese con un’opera bellissima e impegnativa. Utile potrebbe essere associare allo spettacolo  un libretto, o una sottotitolatura visibile, attraverso la quale la forza onirica, fedele al testo shakeaspeariano, dispieghi con certezza l’energia del verbo:  lo spettatore,  introdotto  in maniera intima nelle corde vibranti del problema, ne otterrebbe una rivelazione illuminante.

IDEA – Niccolò Petitto
PRODUZIONE – Cwm – Teatro Take Away (Niccolò Petitto – Enrico Petronio)

SCRITTO da Enrico Petronio e Marco Savatteri dall’originale di W. SHAKESPEARE

MACBETH – Musical Tragedy
 
Musiche e liriche                                          Coreografie
Marco Savattieri                                      Stefano Bontempi

Regia
Enrico Petronio

Vocal Coach
Fabio Lazzara

Cast

MacBeth – David Gallarello
Lady Macbeth – Pia Lanciotti
Banquo – Alessandro Salvatori
Macduff – Marco Rea
Lady Macduff – Stefania Fratepietro
Capitano/Portiere – Pierpaolo Lopatriello
Ross – Alessandro Calabrò
Lennox – Enrico Sortino
Duncan – Massimiliano Colonna
Ecate – Maurizio Di Maio
Streghe – Titti Lanzetta

Marzia Patanè Tropea
                Elena Galassi
Malcolm – Daniele Brenna
Fleance – Flavio Gismondi
Ragazzo – Jacopo Marzano

 Corpo di Ballo
Heloise Chapman
Giulia Patti
Valentina Bagnetti
 Danilo Pacciallo
Gabrio Gentilini
Danilo Stano

Musicisti

Batteria – Donato Emma
Basso e Chitarre – Lele Gambera
Violino – Laura Galo
Pianoforte – Marco Savatteri
Tastiere – Graziano Mossuto
Tromba – Antonino Vitali

Aiuto Regia – Luigi Di Pietro – Viviana Tapputi
Costumi – Andrea Di Calisto
Scenografie – Vincenzo Giannantonio
Arrangiamenti – Vocali Fabio Lazzara
Registrazione, Mixaggio
e Consulenza Musicale – Graziano Mossuto
Trucco – Lorena Lo Giudice
Grafica e Video – Valeriano in Paradise
Produzione Niccolò Petitto

 

 

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