Miele. Indagine psicologica sulla morte sentimentale. Recensione. Trailer

ROMA – Per i clienti Irene è Miele, è dolce e professionale. Ma fuori Irene è una ragazza che si è isolata dal mondo: si muove tra il Messico e Roma, tra le montagne e il mare, visita sempre nuovi posti, ma tutto appare uguale, sempre alberghi, aeroporti e corridoi.

Ogni giorno conosce persone, ma non si ferma mai a parlare con nessuno, oppure peggio, mente, s’inventa un’altra vita, lo fa con il padre, gli amici, l’amante, i clienti. Non dice bugie per cattiveria, ma crede di farlo per proteggersi, perché come mestiere Irene aiuta le persone che soffrono, le aiuta a morire. Per lei è quasi una missione, vuole addolcire la loro morte, non per nulla si fa chiamare Miele. E’ un lavoro di merda, lo sa, ma il trucco è seguire un rituale, farsi trasparente. Fino a quando non incontra un cliente speciale: con lui può finalmente fermarsi a parlare, può finalmente riprendere forma.

Per il suo secondo film come regista, Valeria Golino sceglie un tema importante, l’eutanasia, ma il suo non è un film politico, perché si dà per scontato che ognuno abbia diritto alla dignità anche nella morte, quella dignità rivendicata con tanto amore dal padre di Eluana Englaro. Miele è piuttosto un’indagine psicologica sulla morte sentimentale di chi non riesce a vivere, un film toccante, commovente, ambiguo, che parla del desiderio di vivere, perché nessuno vuole veramente morire, tutti chiedono qualcosa in più, qualcosa che vada oltre quegli ultimi due minuti.

Tratto dal romanzo A nome tuo di Mauro Covacich, Valeria Golino ha partecipato anche alla sceneggiatura, e dirige molto bene gli attori, in particolare i protagonisti, Jasmine Trinca e Carlo Cecchi, perfetti nei loro personaggi, i cui moti interiori sono ben sottolineati dalla colonna sonora, dai dipinti e dai paesaggi. Ma nel complesso il film, nel desiderio di dipingere un quadro intimista, si perde forse nelle inquadrature frammentarie e in un finale lungo, troppo lungo, come se anche la Golino avesse avuto paura di mettere la parola FINE.

Da mercoledì 1 Maggio

Cast tecnico
Regia VALERIA GOLINO
Soggetto e sceneggiatura FRANCESCA MARCIANO, VALERIA GOLINO, VALIA SANTELLA
Tratto dal romanzo A nome tuo, di Mauro Covacich, pubblicato da Einaudi
Fotografia GERGELY POHARNOK
Montaggio GIOGIO’ FRANCHINI
Scenografia PAOLO BONFINI

Cast artistico
JASMINE TRINCA: Irene (Miele)
CARLO CECCHI: Ing. Carlo Grimaldi
LIBERO DE RIENZO: Rocco
VINICIO MARCHIONI: Stefano
IAIA FORTE: Clelia
ROBERTO DE FRANCESCO: Filippo
BARBARA RONCHI Sandra
MASSIMILIANO IACOLUCCI: Padre di Irene
CLAUDIO GUAIN: Ennio

Miele – Trailer

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