SNGCI: “Cinecittà non deve chiudere”

ROMA – No alla chiusura, no ad ogni rischio di ridimensionamento per Cinecittà: non è neanche immaginabile che un patrimonio di valore storico non solo per il cinema e per la cultura sia condannato dai tagli che stanno mettendo in ginocchio ogni attività paradossalmente insignita di un valore di interesse culturale nazionale”.

Così i giornalisti cinematografici del SNGCI si uniscono alle proteste dopo l’allarme lanciato oggi dall’amministratore delegato della Holding, Luciano Sovena, subito condiviso anche dal Presidente Roberto Cicutto. “Nel mondo – afferma per i giornalisti cinematografici il presidente, Laura Delli Colli – ci sono solo due ‘marchi’ che esprimono la grandezza e la storia del cinema: Hollywood e Cinecittà. Non è neanche immaginabile che un luogo simbolo della cultura e dell’Italia nel mondo, oltre l’eco internazionale dei successi che hanno reso grande la fama di film e dei nostri autori, sia messa nella condizione di svendere un patrimonio inestimabile. Ben vengano le strategie di razionalizzazione e i risparmi, ma non può essere ancora una volta il cinema a pagare il conto di sprechi e restrizioni che già fermano ogni attività strategica e limitano gli investimenti produttivi paradossalmente in una stagione di forte crescita per un intero comparto industriale”.
Il SNGCI invita i giornalisti iscritti al Sindacato a garantire il massimo dell’informazione su provvedimenti che preannunciano l’ennesimo attacco ad un patrimonio da preservare ricordando che “fermare Cinecittà Luce significherebbe spegnere i riflettori sul cinema più giovane, proprio quello, meno tutelato, delle opere prime che Cinecittà,  per esplicita mission, deve produrre e distribuire”.

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