Teatro Vascello. “Menecmi”: Plauto così serrato e affascinante

ROMA – Al Teatro  “Vascello” a Monteverde Vecchio una serata di grande teatro ha riaffermato una volta in più come sia ancora possibile coniugare dei testi teatrali classici con una sapiente sperimentazione volta non tanto a ringiovanire un’opera quanto piuttosto a rafforzarne quegli elementi di dinamicità, di trepidazione, di forza drammatica che l’hanno resa immortale nei  secoli.

Stiamo parlando de “I Menecmi” opera di uno dei più grandi commediografi romani, Tito  Maccio Plauto risalente al III secolo a.C. e portata in scena fino al prossimo 27 marzo per la regia di Memè Perlini che ha curato anche la scenografia. La trama è piuttosto nota: due gemelli, i Menecmi appunto, per un banale rapimento vengono divisi in tenera età dalla famiglia d’origine.

Tuttavia Menecmo II rimasto figlio unico non ha mai smesso di cercare il proprio fratello e un giorno arriva con il proprio schiavo nella città di Epidammo dove nel frattempo suo fratello gemello Menecmo I si era fatto una nuova vita. La  sua comparsa improvvisa,  da Siracusa, dà il via a una serie di straordinari equivoci che hanno il potere di attirare e concentrare sulla scena tutta l’attenzione del pubblico la cui tensione per la piega presa dagli avvenimenti lo rende in qualche modo partecipe e non solo semplice spettatore della storia. Il ritmo è serrato, la recitazione brillante e totalmente indovinata la riproposizione in italiano di quel latino popolare, della strada, a tratti sguaiato, pieno di doppi sensi a volte anche molto audaci ma, allo stesso tempo anche capace di stupire con dei lampi di rara raffinatezza stilistica, che Plauto aveva così sapientemente dosato nella sua opera. Ne consegue uno spettacolo di grande valore dove a un certo punto gli equivoci e le contraddizioni dei due Menecmi e dei personaggi che ruotano loro attorno mettono a nudo le virtù(non troppe) e i vizi (parecchi) di una società romana che aveva ormai da tempo abbandonato le virtù eroiche dei padri per fare del denaro, dell’edonismo fine a se stesso, del sesso mercenario i capisaldi di una quotidianità piena di ombre nascosta dietro i facili canoni del conformismo e di una morale di facciata. Stiamo parlando della Roma del III secolo a.C. ma senza neppure troppo sforzo pare di scorgere qua e là i palazzi del potere e le rispettive lupanare della Roma della Seconda repubblica italiana… Il velo di tristezza è strappato dall’emergere in crescendo della forza dei sentimenti che legano i due Menecmi eroi positivi nonostante le loro umane debolezze che evidentemente non hanno intaccato la vis morale che li sorregge.

Menecmi  – La commedia degli equivoci di Plauto
Con
Alkis Zanis –  Menecmo 1 e 2
Nicola D’Eramo – Vecchio
Maurizio Palladino –  Spazzola-Medico
Alberto Caramel  – Messanione
Cristina Giachero – Matrona
Massimo Fedele – Cilindro
Gaia Benassi – Prozia
Musiche        Gianni Fiori
Scene e Regia Memè Perlini

Dal 9 al 27 Marzo 2011
Teatro Vascello Via G. Carini, 78 – Roma  
Orario spettacoli:
dal martedì al sabato h.21 – domenica h.17 lunedì riposo
Biglietti: Intero € 18,00, ridotto € 15,00 ridotto gruppi e Cral € 12,00
Informazioni:065898031-065881021 HYPERLINK “http://www.teatrovascello.it/”www.teatrovascello.it

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