Nicolas Cage: i miei primi cinquant’anni

Trent’anni di carriera e un Oscar per la star hollywoodiana

 

ROMA – Compleanno importante per Nicolas Cage, una delle star più luminose di Hollywood: il nipote di Francis Ford Coppola ha spento le prime cinquanta candeline e dopo trent’anni di carriera è il caso di tracciare un bilancio su quest’attore che ha collezionato una serie impressionante di successi al botteghino e un Oscar nel 1996.

Nicolas Cage iniziò presto l’attività di attore, a 19 anni è uno dei protagonisti di “Rusty il selvaggio” di Coppola, insieme a Matt Dillon, Mickey Rourke e Dennis Hopper. Nel 1984 partecipò a “Cotton Club” sempre di Coppola con Richard Gere e “Birdy, le Ali delle libertà” di Alan Parker. A soli vent’anni, Cage si era ritagliato un posto nell’olimpo hollywoodiano, grazie anche al suo aspetto fisico e ai suoli ruoli da “macho”.

Recita per la terza volta con Coppola in “Peggy Sue si è sposata” (1987), una commedia mediocre che però andò bene al botteghino e poi fu scelto nel cast dei giovani fratelli Coen per il film “Arizona Junior” (1987).

L’anno seguente fu ancora protagonista in una commedia brillante di Norman Jewison “Stregata dalla luna” al fianco di Cher. Per il regista italiano Giuliano Montaldo, l’attore newyorchese accetta di recitare in “Tempo di uccidere”, (1989) una pellicola ambientata durante la seconda guerra mondiale. L’anno seguente arriva la grande occasione, partecipare ad un film di uno dei registi più talentuosi dell’epoca; quel David Lynch osannato per “Elephant man” e “Velluto blu”. Nicholas Cage è il protagonista del torbido road-movie “Cuore Selvaggio” (1990) che si aggiudica anche la Palma d’Oro al Festival di Cannes. Il 26enne non sembra approfittare del suo momento di massima popolarità e nei successivi cinque anni partecipa a numerosi film mediocri e di scarso successo di pubblico. Alcuni critici parlano di un suo precoce declino. Nicolas Cage invece stupisce con “Via da Las Vegas” (1996) del bravo regista inglese Mike Figges. In questa struggente e drammatica pellicola l’attore mostra finalmente il tuo talento e la sua maturità recitativa nel ruolo di uno sceneggiatore che decide di mollare tutto e suicidarsi con l’alcool.

Nella sua tragica vicenda personale entra in scena una prostituta interpretata magistralmente da Elisabeth Shue.

Splendide anche le musiche di Sting. Per questo film, sicuramente il migliore della sua carriera, Nicolas Cage si aggiudica l’Oscar come miglior attore protagonista.

Dopo il riconoscimento delle sue qualità recitative, spesso messe in discussione da molti critichi, l’attore sceglie (purtroppo) la facile via degli action-movie di discutibile qualità. Partecipa infatti ad una serie di “blockbusters quali “Con Air” (1997), “Face/Off” (1997), “Omicidio in diretta” (1998) e “Delitto a luci rosse (1999), in cui emergono più i suoi muscoli che le sue qualità espressive.

Unica eccezione la sua partecipazione al noir di Martin Scorsese “Al di là della vita”(2000): notevole la sua performance come infermiere in una New York da incubo anche se il film fu un flop al botteghino.

Il nuovo millennio per Nicolas Cage è caratterizzato da una frenetica attività. Partecipa a moltissimi film (29 in soli 13 anni), molti dei quali sono di discutibile qualità. Ad eccezione di “World Trade Center” (2006) di Oliver Stone, epica storia sull’apocalisse dell’11 Settembre e “Lord of war” (2005) in cui interpreta con realismo un cinico trafficante di armi, i film scelti da Nicolas Cage sono troppi, spesso banali e alcuni addirittura imbarazzanti come “mandolino del capitano Corelli” (2001) o il remake de “Il cattivo tenente” (2009).

Raggiunto l’importante traguardo dei cinquant’anni, Nicolas Cage sembra ancora non aver scelto il suo registro e la sua cifra recitativa mentre non ci sono dubbi sul suo essere una superstar. Noi lo ricordiamo soprattutto per la sua magia in “Via da Las Vegas”.

 

Condividi sui social

Articoli correlati