ROMA – L’attore, regista, sceneggiatore e anche pittore Arnoldo Foà, è morto a 97 anni questo pomeriggio a Roma. Ne avrebbe compiuti 98 fra due settimane. I funerali si celebreranno lunedì, probabilmente in Campidoglio.
Foà era nato a Ferrara in una famiglia di origine ebraica. Durante il periodo universitario si interessa al teatro, frequentando i corsi di recitazione della scuola «Luigi Rasi» sotto la guida di Raffaello Melani. A vent’anni abbandona gli studi e si trasferisce a Roma, dove frequenta per qualche tempo il Centro Sperimentale di Cinematografia. Nel 1938 Arnoldo Foà è costretto a lasciare i corsi presso il Centro Sperimentale di Cinematografia a seguito della promulgazione delle leggi razziali fasciste. Gli viene impedito anche di lavorare e per poterlo fare è costretto a usare nomi fittizi (tra cui «Puccio Gamma); ricopre saltuariamente il ruolo del sostituto di attori malati (in gergo, il »pompiere«), riuscendo a lavorare nelle compagnie più prestigiose: Cervi-Pagnani-Morelli-Stoppa, Ninchi-Barnabò, Adani-Cimara, Maltagliati-Cimara.
Nel 1943 si rifugia a Napoli, dove diviene capo-annunciatore e scrittore della Radio Alleata radio PWB: spetta a lui la comunicazione dell’armistizio con gli Alleati, l’8 settembre 1943. Alla fine della guerra, torna al teatro e si unisce a molte e importanti compagnie: Ferrati-Cortese-Scelzo, Ferrati-Cortese-Cimara, Stoppa-Morelli-Cervi (dove collabora con Visconti) e la Compagnia del Teatro Nazionale (Teatro dell’Opera di Roma) (lavorando per Guido Salvini), nel 1945, entra nella Compagnia di Prosa della RAI dove svolgerà un’intensa attività sino agli anni ottanta.