CANNES – “Tutte donne meno io” era il titolo di uno spettacolo di rivista degli Anni Cinquanta, protagonista Macario, circondato sulla scena da quaranta ballerine, le famose “donnine”. Oggi, “tutte donne meno io” potrebbe tranquillamente dirlo, da lassù da dove si gode lo spettacolo, Marcello Mastroianni la cui fotografia, la più bella di uno già bello di suo, campeggia sulla Croisette perché è a lui che il festival di Cannes quest’anno è dedicato.
E’ il festival delle donne. Ce ne sono in quantità e a tutti i livelli. A cominciare da Jane Campion, regista neozelandese che è stata messa a capo della giuria del concorso e sarà lei quindi a guidare verso i verdetti o che assegneranno i palmares gli otto giurati, la metà dei quali sono donne: l’americana Sofia Coppola, figlia d’arte, la francese Carole Bouquet, l’iraniana Leila Hatami, la coreana Jeon Do-yeon. Anche una giuria minore, quella che assegnerà il premio al miglior regista esordiente, è presieduta da una donna, l’attrice Nicole Garcia, e quella che premierà il miglior cortometraggio è, si, diretta da Abbas Kiarostami ma affiancato da due colleghe: la regista Noemi Lvovski e la sceneggiatrice Daniela Thomas.
Intanto, apertura alla grande con due donne di spicco: la Grace Kelly protagonista del bio-movie di Olivier Dahan e Nicole Kidman che la interpreta . A contendersi la Palma d’oro, almeno nelle previsioni degli esperti di Croisette, altre donne di valore: la regista giapponese Naomi Kawase con il suo Still the water, e la nostra Alice Rohrwacher, sorella regista della più nota Alba, che per uno spaccato familiare tutto al femminile ha chiamato sul set oltre alla Rohrwaker attrice anche Monica Bellucci, indiscussa bellezza cinematografica oltretutto amatissima in Francia, come è stato per Claudia Cardinale. I francesi loro,si, che amano le donne!
Una sezione molto importante del Festival , “Un certain regard“, si apre con un film, Party Girl, ispirato alla vita da entraneuse attempata comunque seducente impersonata dalla sessantenne Angelique Litzenburger , e prosegue con il film Incompresa di cui Asia Argento è protagonista in un ruolo molto autobiografico: due personaggi femminili intensi, due donne di spessore.
E ci sarà anche Sophia Loren, che il 20 settembre prossimo compirà ottant’anni . Lei sembra non curarsene, e a Cannes sarà protagonista de La voce umana, il film che il figlio Edoardo Ponti ( ricordate? Era il piccolo Dodò, cocco di mamma) ha tratto dalla pièce di Cocteau. Ma con Sophia ci saranno altre donne di cinema a livello internazionale: Meryl Streep, Charlotte Gainsburg, Gong Li, Hilary Swank, Berenice Bejo.
Almeno dal programma, anche quest’anno Cannes tutto al femminile, si conferma la più internazionale delle manifestazioni cinematografiche. Con tanti saluti a Venezia che vanta una storia ben più illustre, come sezione cinematografica di una Biennale d’arte che comprende anche musica, teatro e arti figurative, ma che di fronte alla sfacciata capacità di vendersi dell’ex- villaggio di pescatori a pochi chilometri da Nizza, purtroppo deve cedere il passo. E ogni anno anche qualche invitato illustre i e qualche film importante. Noblesse oblige, ma oggi non paga.