ROMA – In molti lo hanno ascoltato in programmi come Superquark e Alle falde del Kilimangiaro. Riccardo Mei, attore e cantante, è infatti da vent’anni una delle voci più note della televisione italiana.
E non è un caso che in numerosi suoi lavori si sia occupato di argomenti legati alla natura, al viaggio e all’avventura. Per questi temi, infatti, nutre un interesse profondo, che emerge con forza nel suo spettacolo teatrale Into the wild world- Quelli che cercano, in programma al Teatro Lo Spazio fino al 22 marzo. Un’opera nata dall’amore per il libro Nelle terre estreme di Jon Krakauer e per il film che Sean Penn ne ha tratto nel 2008, ma anche una riflessione che dà vita a un vero e proprio viaggio nei territori selvaggi dell’animo umano.
Lo spettacolo alterna parti recitate, letture, musica, video e immagini. In apertura e in chiusura Mei interpreta Christopher McCandless, protagonista della storia (vera) raccontata da Krakauer e Penn. Ne mette in scena la decisione di partire per l’Alaska, a seguito del conflitto col padre e della delusione per una società sempre più lontana da quell’essenzialità che può dar senso alla vita. Ci mostra i preparativi per il suo viaggio verso l’ignoto. E infine ci fa vedere la tragica morte di Christopher, avvenuta proprio in quelle terre selvagge dove aveva compreso che non c’è felicità senza condivisione. Ma la cornice del racconto serve a Riccardo Mei per sviluppare un percorso personale, che fa della dimensione del viaggio una porta non solo per terre inesplorate, ma anche per la parte più autentica dell’essere umano. Insieme a quattro musicisti interpreta brani di Eddie Vedder (tratti dalla colonna sonora del film di Penn), dei Pearl Jam e di Cat Stevens. Presenta al pubblico testi di Mark Twain, Giorgio Gaber, Walter Bonatti e di altri autori che si sono misurati con la dimensione dell’esplorazione. E in tutto lo spettacolo non viene mai meno un tono intimo e delicato: Mei cerca quasi un dialogo diretto con la platea, come se con essa si stesse confidando.
Una scelta che riesce a conferire una forza notevole a questo lavoro teatrale. Sul palco, infatti, si alternano musica, letteratura e anche temi molto diversificati, come lo sfruttamento eccessivo delle risorse naturali, i rapporti umani e la ricerca di sé stessi. Ma tutto è tenuto insieme dallo sguardo dell’autore-attore, che in questo viaggio variegato fa appunto da guida. Ed è uno sguardo fatto soprattutto di passione, quello di Riccardo Mei. “Da ragazzo – ha raccontato – cercavo sempre di fare attività in cui potevo rimanere da solo, a contatto con la natura. E anche adesso, la natura è il luogo dove sto bene, dove posso ricollegarmi a una parte importante di me stesso.”
Mei ci parla quindi di questo suo legame, e ci mostra i suoi maestri e i suoi punti di riferimento. Ma ancora di più, riesce a dare a tutto questo una dimensione che va ben oltre il racconto di sé, e stimola ciascuno a scegliere il proprio viaggio e le proprie guide. Un po’ come quando ci dice che la ricerca di sé stessi è come un fungo sempre più raro, per poi chiedersi: “Ma sarà davvero così raro, questo fungo, o sono sempre meno le persone capaci di cercare davvero?”.
Into the wild world – Quelli che cercano
Scritto e diretto da Riccardo Mei
Dal 17 al 22 marzo, ore 20 e 45
Con: Riccardo Mei (voce, ukulele, flauto, sax), Maurizio Goffredo (chitarre), Maurizio Meo (contrabbasso), Cinzia Gizzi (pianoforte), Ivo Parlati (batteria)
Canzoni di Eddie Vedder, Pearl Jam, Cat Stevens
Storie da Jack London, Thoreau fino a Walter Bonatti e Gaber
Video realizzati da Sergio Vecia e Chiara Cetorelli
in esclusiva foto di natura di Barbara Dall’Angelo
TEATRO LO SPAZIO
Via Locri 42/44 (S.Giovanni), Roma
Info: 06 77076486