Teatro Greco. “Formidabili quegli anni” a passo di danza. Recensione

ROMA – In occasione del suo 25esimo anniversario, il festival Invito alla Danza ha previsto un proseguimento autunnale delle sue attività con vari appuntamenti tra i quali l’interessante spettacolo “Formidabili quegli anni” andato in scena al Teatro Greco il 18 ottobre.  

Il progetto ricostruisce un momento importante della nostra storia della danza: l’arrivo in Italia della Modern Dance Americana, diffusa soprattutto grazie alla Compagnia Teatrodanza Contemporanea di Roma e al Centro Professionale di Danza Contemporanea. Dagli anni ’70 in poi Roma fu fucina di creatività e novità diventando riferimento prioritario per la conoscenza e la diffusione della danza contemporanea nei suoi linguaggi fondamentali: tecnica Graham, Limón, Cunningham. I protagonisti di quei giorni, Elsa Piperno, Joseph Fontano e Nicoletta Giavotto, hanno ricostruito alcune delle loro coreografie più significative che hanno cambiato il modo di esprimersi in palcoscenico, sia per l’uso di tecniche diverse, ma anche perché hanno realizzato un punto di incontro espressivo fra i diversi linguaggi teatrali: musica, danza, testo recitato, tecniche audiovisive. Il loro lavoro infatti divenne un importante punto di riferimento per la danza italiana. 

Interpreti delle performance sono stati i danzatori dei bienni e dei trienni contemporanei dell’Accademia Nazionale di Danza capaci di impersonare al meglio un modo di danzare forse lontano da quello di oggi. Il loro impegno ed entusiasmo nel volersi calare in questa, per loro, nuova modalità espressiva ha dato forma a uno spettacolo coinvolgente e affascinante. Si sono alternate varie coreografie, cinque in tutto, alcune corali, altre in coppie e anche un assolo.  

Ha aperto Nicoletta Giavotto (assistente Sandra Fuciarelli) con la coreografia “Scene di villaggio” nella quale, come ci dice la Giavotto “l’azione ripercorre le fasi successive dell’iniziazione di una giovane donna, nel rapporto con la madre e con le altre donne intorno a lei: affetto, tenerezza, poi distacco, sfida e gioco, fino a vederla diventare indipendente e protagonista. La figura materna, esaurito il suo ruolo, rimane come un ricordo e come un simbolo, dolente ma forte e generoso”.

A seguire “Solitudine” di Joseph Fontano. Un assolo di Nailong Song, interprete raffinato ed elegante di un racconto coreografico in cui il corpo diventa centro di sperimentazione motoria e insieme metafora di ribellione al dolore e all’isolamento.

Chiude la prima parte dello spettacolo “Incontri improbabili” di Elsa Piperno, assistita alla coreografia da Alessandra Di Segni. “Gli incontri nella vita” ci dice l’autrice “possono essere più o meno significativi ed importanti. Nella sezione della coreografia che qui viene rappresentata gli “Incontri improbabili” sono quelli con; la lotta come affermazione del proprio io, il mistero della femminilità, il maschile e femminile che è in ognuno di noi, l’incontro amoroso”.

La seconda parte offre al pubblico le coreografia di Elsa Piperno con “Aquile e aquiloni” (assistente  Alessandra Di Segni). Le aquile maestose e solitarie volano in alto e autonomamente, gli aquiloni invece necessitano di chi li faccia alzare in volo e manovrare. Ma le aquile sono state spesso associate al potere più cupo e distruttivo mentre gli aquiloni coloratissimi sono sempre stati motivo di allegria e giochi spensierati. E’ su questa metafora, e nella dialettica che ne deriva, che si sviluppa la coreografia.

A seguire, “Sala B” di Joseph Fontano, Répétiteur Elsa Piperno. In questa coreografia ciascuno dei danzatori ha in mano una sedia: la trascina, la solleva, la manovra. Non solo un virtuosismo individuale e collettivo, ma anche un’allusione precisa alla condizione umana di qualcuno che tenta disperatamente di aggrapparsi a qualcosa di concreto, qui rappresentato dalla sedia. Rapidissimo è il gioco dinamico dei gruppi di danzatori, solo apparentemente omogenei: ciascuno conserva infatti la propria insopprimibile individualità.

Chiude lo spettacolo la proiezione di un filmato dei primi anni Settanta con la coppia, formata da Elsa Piperno e Joseph Fontano, che ha segnato la storia della danza contemporanea,ovviamente entrambi presenti sul palco insieme a Nicoletta Giavotto.

FORMIDABILI QUEGLI ANNI

In collaborazione con l’AND

Produzione: “Invito alla Danza” Festival Internazionale di Danza e Balletto  –   XXV edizione   

 Ideazione: Marina Michetti  

Ufficio stampa: Elisabetta Castiglioni

Coreografia: Joseph Fontano, Elsa Piperno, Nicoletta Giavotto

Assistenti alla coreografia: Alessandra Di Segni, Sandra Fuciarelli

Interpreti: Simona Borghese, Carmine Caruso, Marta Di Matteo, Giacomo Galfo, Veronica Grasso, Silvia Legato, Fausto Paparozzi, Silvia Pipponzi, Mariella Rinaldi, Nailong Song. 

[email protected] 

www.invitoalladanza.it

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