All’Argentina “7 minuti”: Ottavia Piccolo, capo operaia che tutela i diritti delle donne

ROMA – Alla Picard-Roche, per un gruppo di operaie si vive una lunga notte, fatta di tante sigarette e accessi d’ira, ma anche dialoghi, confessioni e riflessioni: una sola serata per decidere sul futuro dell’azienda e delle loro colleghe, attuali e future. Ed è questo il tema affrontato in “7 minuti”, la moderna e impegnata pièce del drammaturgo Stefano Massini in scena fino al 21 febbraio, al Teatro Argentina di Roma, per la regia di Alessandro Gassman, il popolarissimo attore, vincitore del Globo d’Oro per “Razza Bastarda”, suo esordio alla regia cinematografica.

Una pièce che presto diventerà un film, per la regia di Michele Placido, con protagonista Ottavia Piccolo nelle vesti di Blanche (Bianca). È lei, con la sua innata presenza scenica a ipnotizzare il pubblico, con un ruolo da equilibrista, tutt’altro che semplice: una rappresentante sindacale, che dovrà convincere le altre delegate a mettere a rischio il posto di lavoro, per una causa giusta. La proposta in ballo è, apparentemente, tollerabile: “L’azienda, di nuova proprietà, non chiuderà, a patto di ridurre la pausa di 7 minuti”. Tutte le giovani operaie e impiegate, grate di non perdere il lavoro, accetterebbero di buon grado l’accordo, se non fosse per la loro rappresentante, la più anziana, Bianca ad aprirgli gli occhi e suscitare il dubbio. 

Ma si tratterà davvero di soli 7 minuti? Moltiplicati per 800, il numero totale dei dipendenti, si tratta di 4200 ore di lavoro gratis in più. In apparenza, un piccolo sacrificio, in verità, un modo per estorcere prestazioni gratuite, senza dare nell’occhio. Un consenso che sarebbe costatato loro, l’inizio di una resa incondizionata, alle imposizioni della proprietà. Ed è qui che si consuma il dramma della vita: chi è ragazza madre, chi sta per sposarsi, chi rischia la pensione. Molte le operaie contrarie, tra liti, agitazioni e pianti, ma la notte sarà lunga e così anche le votazioni, che si ripeteranno per tutto il corso, tra ravvedimenti e nuove risoluzioni. 

“Di queste esperienze, direttamente, non ne ho mai avute – dichiara l’attrice Ottavia Piccolo – però ho partecipato a qualche battaglia, non per ragioni economiche, ma per la dignità dei lavoratori”. A rimetterci, però, sembrano essere i più giovani, ormai deprivati della speranza di un lavoro stabile e di un futuro: “Dico loro di fidarsi ogni tanto di chi ha più esperienza, perché non tutti gli anziani sono da rottamare”. 

Una pièce a sfondo socio-politico, resa piacevole dalla maestria di Alessandro Gassman, che con un’accuratezza scenografica e accorgimenti tecnici (il sapiente gioco di luci ed effetti), riproduce l’atmosfera cinematografica, propria di una certa temperie in voga negli anni 70’, come il docu-film francese Coup por Coup di Marlin Karmitz, che proprio di un gruppo di operaie tessili parlava e della loro “resistenza”.  

Un racconto ispirato alla storia vera di un gruppo di donne, operaie tessili di Yssingeaux, nell’Alta Loira, che nel 2012 hanno contrastato la richiesta dei nuovi proprietari di ridurre la loro pausa di sette minuti: una resistenza ora celebre, presto anche sul grande schermo. 

Al teatro Argentina (fino al 21 febbraio)

7 Minuti

di Stefano Massini

per la regia di Alessandro Gassman

Con Ottavia Piccolo

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