Tokyo love hotel. Inedita voce dell’eros. Recensione

Tokyo Love Hotel, al di là di quello che suggerisce il titolo, non ritrae un albergo dell’amore di Tokyo dove vanno coppie clandestine e prostitute.

Il film parla di emozioni, di delusioni, di amore, di perdite, di passioni, di sconfitte. Vite apparentemente alla deriva ma che trovano nell’amore la sola vera salvezza. Hiroki Ryuichi, regista di Tokyo Love Hotel, narra un intreccio di storie attraverso un neorealismo poetico e umoristico con una voce originale, quasi fanciullesca, malgrado i decenni passati nell’industria del cinema porno.

Quest’opera ci offre una finestra su una cultura diversa, poco incline alle passioni come le intendiamo noi italiani. Si piange e si gioisce ma in un altro modo, più composto, direi dignitoso. 

Molti i personaggi, le cui vicende si intrecciano e si dipanano nell’hotel Atlas gestito dal giovane Toru. Lui è il personaggio più divertente capace di far esplodere le risate in platea con la sua imperturbabile maschera. Una maschera che esibisce anche di fronte alle verità più sconvolgenti.

Ci sono alcune scene di sesso, mai ostentate, sempre funzionali alla storia e ai personaggi, ma non disturbano. Quindi mi dispiace deludere chi pensava di trovare in questo film quanto promesso dalla campagna pubblicitaria. Per fortuna c’è altro: si ride (molto), ci si commuove, si gioisce. E questo fino all’ultima sequenza che arriva dopo i titoli di testa. Un’inaspettata cascata di gioia perché Hiroki Ryuichi ama il lieto fine, ma lo fa a modo suo. Mai stucchevole o prevedibile, il suo è un lieto fine sussurrato, che si muove su sentieri che solo lui sa segnare.

Sinossi:

Tutto si svolge nell’arco di un giorno e di una notte a Kabukicho, il quartiere a luci rosse di Tokyo, sotto lo sguardo stralunato e rassegnato del giovane Toru. È lui che dirige, con pigrissima rassegnazione, lo squallido Atlas, uno dei tanti alberghi dell’amore, ed è sempre lui che, suo malgrado, fa da sponda al via vai, alle tresche, ai naufragi dei personaggi: amanti clandestini, ragazze fuggite di casa, finti talent scout, vere attrici porno, escort malinconiche, fidanzati ignari, donne delle pulizie che non sono chi dicono di essere, clienti che s’innamorano, aspiranti artiste che non disdegnano le scorciatoie.

Uscita nelle sale : 30 giugno

REGIA: Hiroki Ryuichi 

SCENEGGIATURA: Haruhiko Arai, Futoshi Nakano

INTERPRETI: Sometani Shota, Maeda Atsuko,  Lee Eun-woo, Son Il-kwon, Minami Kaho,  Matsushige,  Omori Nao,  Murakami Jun,  Taguchi Tomorowo,  Oshinari Shugo, Wagatsuma Miwako, Kawai Aoba, Miyazaki Tomu, Hinoi Asuka 

PRODUZIONE: Gambit and Happinet – The Fool and Arcimboldo – W Field

FOTOGRAFIA: Nabeshima Atsuhiro 

MONTAGGIO: Kikuchi Jun’ichi 

MUSICA: Tsuji Ayano, Yasui Shin 

DISTRIBUZIONE: Tucker Film

Ufficio stampa Tucker Film: Gianmatteo Pellizzari 

Ufficio stampa Tokyo Love Hotel:  Valentina Guidi, Mario Locurcio, Marcello Bisceglie

Tokyo love hotel – trailer

 

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