Roma Web Fest. “5 Fathers”, ritratto di famiglia via Skype

ROMA – Ideatrice, produttrice, regista e interprete di “5 Fathers” – la prima serie web che ha come protagonista le connessioni affettive via Skype – è l’attrice Lidia Vitale. Ieri la Vitale – avvenente e molto “tipo” sotto una cascata di riccioli, in maglietta e pantaloni ampi – ha presentato al Roma Web Fest i primi episodi della serie da lei creata, che conta otto puntate da cinque minuti. 

Tra gli interpreti Erica Blanc, Nadia Torresi, Alessandro Procoli e Blu Yoshimini che ha salutato il pubblico attraverso un video, essendo impegnata in una anteprima di “PIUMA”, film in concorso a Venezia del quale è protagonista.

Una madre, 5 padri, 5 figli, una nonna, sono i protagonisti. Il mondo intero è la location. I padri parlano e litigano con i figli a migliaia di chilometri di distanza; le nonna ha un fidanzato voglioso nonostante i capelli bianchi; la madre è la grande amministratrice del condominio familiare, dea degli affettivi e protagonista senza aiuto maschile. “5 Fathers” è interessante perché rende evidente la forza della virtualità nell’interconnettere gli affetti, creando situazioni divertenti o tensioni a seconda dei sentimenti che riusciamo a comunicare, con energia non inferiore alla realtà.

 “5 fathers” rappresenta sociologicamente, in sintesi e in profondità, una realtà globale del nostro tempo: la famiglia allargata, dove gli uomini, dispensatori di seme, sono sempre meno pater e le donne il vero deus ex machina del nostro primo nucleo sociale. Il germe di quello che gli studiosi annunciano, e cioè un mondo in cui le donne avranno un peso rilevante. Il tutto nella rete d’interconnessioni umane, affetti che si guardano e crescono via Skype e che, anche da molto lontano interagiscono, parlano, comunicano, vivono come se tutto accadesse “hic et nunc”. 

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