Sala Umberto. “La rottamazione di un italiano per bene”, arguta piacevole commedia

ROMA – Carlo Buccirosso firma e dirige “La rottamazione di un italiano perbene”, commedia intelligente in scena alla Sala Umberto fino al 19 gennaio 2020. 

Il sipario si apre su un interno borghese dai dettagli barocchi: al centro troneggia un letto sul quale giace agonizzante il protagonista. Alberto Pisapia (Carlo Buccirosso) – soffocato dai debiti e dalle cartelle esattoriali a causa del fallimento del proprio ristorante – appare esanime dopo aver ingerito un flacone di barbiturici nel tentativo disperato di togliersi la vita. Intorno a lui si muovono febbrili e angosciati i familiari: la moglie Valeria (Donatella De Felice) – donna dal carattere forte e combattivo– e i loro due figli, la dolce e scontrosa Viola (Elvira Zingone) e il timido e tranquillo Matteo (Giordano Bassetti). 

Il letto – divenuto ormai rifugio e sarcofago del protagonista – si rivela presto il nucleo centrale che tutti attira e tutti muove, perché immagine e propaggine stessa di Alberto che – dal profondo della sua resa – si agita e smania tutt’altro che inerme, teso a difendere coi denti la sua dignità di cittadino stritolato da un sistema sbagliato.

All’interno di un impianto di ironia ed equivoco – in un gioco di battute e velocità dove la parola si stratifica nei vari piani di significato – Buccirosso costruisce due atti leggeri ma riflessivi: la vicenda intreccia sogni, incubi, realtà e finzione e ci trasporta fin dentro il cuore di una famiglia devastata dalle tasse e da legami affettivi superficiali e instabili. Se ad essere malato è il povero signor Pisapia – provato da un esaurimento nervoso –, ciò che affligge i personaggi che si muovono intorno a lui è qualcosa di più radicale e profondo: l’ingordigia della suocera (Tilde De Spirito) –funzionario dell’agenzia delle entrate –spietata e incurante del dolore che la circonda; la bramosia del cognato (Gennaro Silvestro) che non vede l’ora di mettere le mani sulla vita e l’attività del protagonista; l’egoismo della moglie, la voluta leggerezza di sua sorella (Fiorella Sullo). Dei figli devoti e incastrati in una situazione immeritata, resta invece la cecità di un affetto che intrappola in modo autodistruttivo la propria libertà di giudizio. Tutti elementi, questi, contraddittori e inevitabilmente comici, perché riflesso deformato e deformante di un quotidiano che ci circonda. 

Il lavoro corale della rappresentazione non ci risparmia nulla: né l’odio insano che Pisapia scatena sulla suocera fino a tentare ripetutamente di ucciderla, né il tradimento, né il geniale postino (Davide Marotta) che continua – imperterrito e sadico – a consegnare cartelle esattoriali, né la fedeltà imprecisa e arrogante del filippino (Matteo Tugnoli), né l’impotenza della fede e degli uomini di Dio, in un crescendo che esplode in quella contraddizione di riso e amarezza che è il volto della commedia.

Il finale sospeso è certamente comodo e sicuramente contemporaneo, ma sarebbe superficiale non riconoscergli – in questo caso – la capacità di svegliarci, tutti, da un torpore interiore che spesso ci fa vivere come in un sogno. Buccirosso ci ricorda più volte – tra una risata e l’altra – che “la vita va amata e difesa, perché è il primo dono di Dio”. Ci mostra la fragilità dell’uomo e l’inconsistenza delle certezze sulle quali fonda la propria esistenza. Ci rivela che ciò che ci salva dall’assenza di speranza e futuro, ciò che ci strappa via dagli angoli più bui e violenti del nostro essere, dalla vendetta e dal rimpianto, è l’amore: quella consistenza reale di corpi amati che ci circondano quando fatichiamo ad alzare lo sguardo. È la certezza che forse non abbiamo bisogno di un miracolo, ma di non riconoscerci soli.

Teatro Sala Umberto di Roma

ENTE TEATRO CRONACA VESUVIOTEATRO – PRODUZIONE ESECUTIVA A.G. SPETTACOLI

PRESENTANO

CARLO BUCCIROSSO

LA ROTTAMAZIONE DI UN ITALIANO PER BENE

con (in o.di a.) Donatella De Felice, Elvira Zingone, Giordano Bassetti, Fiorella Zullo, Gennaro Silvestro, Peppe Miale, Matteo Tugnoli, Davide Marotta, Tilde De Spirito

scene Gilda Cerullo e Renato Lori
costumi Zaira de Vincentiis
musiche di Paolo Petrella
disegno luci Francesco Adinolfi

produzione Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro
produzione esecutiva A.G. Spettacoli

SCRITTO E DIRETTO DA CARLO BUCCIROSSO 

Fino al 19 GENNAIO 2020

Condividi sui social

Articoli correlati